Furto choc al Corciano Festival, rubate le protesi mammarie dell'opera di Skizzo

Asportate le protesi mammarie dalla scultura di Skizzo, esposta al Corciano Festival. Un’opera certamente provocatoria e irrituale, ma non tale da offendere la comune sensibilità. Si tratta di uno scheletro umano, perfettamente ricostruito in materiale sintetico, tranne che per il cranio, che è in osso originale, tinto di blu (citazione da Modugno?).

Skizzo (al secolo Francesco Marchetti) è pittore, scenografo, incisore, autore di installazioni e docente. In quest’occasione, al Corciano Festival ha rappresentato il condottiero Ascanio della Corgna nella sua struttura fisica essenziale, non senza aver giocato a modo suo.

Gli ha messo al naso un piercing (anche l’artista lo porta sopra l’occhio sinistro), in capo una corona realizzata in filo spinato, tinto con vernice rossa, ma senza alcun intento blasfemo (ossia senza riferimento alla “passio Christi”). Niente più di un gioco, una metafora della condizione esistenziale, colta nella sua sofferente umanità.

Poi, come scelta derisoria, ma non offensiva, ha piazzato sopra la gabbia toracica un paio di protesi mammarie di vecchia concezione, avute in dono da un amico, chirurgo plastico. L’opera ha suscitato interesse e stupore fin dal giorno dell’inaugurazione. Quando, stamattina, l’artista è andato a smontare la mostra, ha trovato la sorpresa delle protesi sottratte, nascoste, comunque “eclissate”.

All’artista piace pensare che qualcuno abbia nascosto i seni tecnologici e, magari, glieli renderà. “Il pubblico si divertiva a palpeggiarle”, dice Skizzo. Che aggiunge: “Evidentemente a qualcuno devono essere piaciute parecchio, tanto da non potersene separare”.

Corciano, furto protesi mammarie all'opera d'arte di Skizzo