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Cronaca

La truffa dei contratti "porta a porta", ma adesso chi paga?

Già assolto è contretto a tornare nel palazo di Giustizia per lo stesso identico procedimento. La colpa? Aver triplicato i contratti stipulati porta a porta

Era già finito a processo una volta per lo stesso identico motivo. E cioè per quei contratti porta a porta stipulati per conto di una nota multinazionale della telefonia mobile. L’assoluzione era però arrivata poco dopo, insieme all’impossibilità di dimostrare la sua colpevolezza. Ma la “faccenda” non si è chiusa. La Procura di Perugia ha infatti deciso di aprire un altro fascicolo a suo carico, questa volta però non solo per falsità in scrittura privata, ma anche per truffa.

L’uomo, difeso dall’avvocato Michele Capocchi, lo stesso legale che ha già fatto assolvere la prima volta il suo assistito, è accusato di aver triplicato i contratti stipulati. Tradotto, l’imputato avrebbe fatto firmare il documenti alle “vittime” e poi falsificato l’atto producendolo sempre a loro carico, ma per più volte. Il risultato? Tre bollette per lo stesso identico servizio.

In  aula si cerca così nuovamente di dimostrare la colpevolezza dell’uomo. Ma non tutto è così semplice come si pensa, perché chiunque effettivamente avrebbe potuto triplicare quei contratti, beffandosi così di centinaia di utenti, divenute vittime di una truffa da capogiro. I dipendenti della società sono infatti numerosi e il “lauto” bottino avrebbe fatto gola a molti.

Colpa delle numerose truffe dei contratti a porta a porta è sicuramente quell’incentivo che viene dato in base ai contratti che si riescono ad ammucchiare in un mese e che permettono, non solo un avanzamento  di carriere, ma anche molti soldi in più nella busta paga. Adesso bisogna vedere come si chiuderà il processa, rimane cosa certa che solitamente un’assoluzione porta quasi sempre a un’altra assoluzione, quando si tratta di uno stesso identico procedimento.

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