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Cronaca

Natale e Capodanno a casa, ma gli umbri non rinunciano al buon cibo per le feste

I consumatori durante le festività hanno infatti deciso di tagliare su altre voci di spesa, riducendo in primis i regali, addobbi e spostamenti, ma non intendono contrarre i consumi alimentari tipici del Natale, che appaiono in lieve salita rispetti a quelli del 2013

Nonostante la crisi economica, le famiglie dell’ Umbria restano fedeli alla tradizione e non rinunceranno quest’anno al classico cenone della vigilia e al pranzo di Natale. Lo afferma il Codacons, che ha monitorato la propensione alla spesa alimentare per il Natale 2014.

Tra alimenti e bevande le famiglie della regione spenderanno complessivamente circa 40 milioni di euro per il classico pranzo di Natale e il cenone della Vigilia, circa il 3% in più rispetto allo scorso anno - spiega l'associazione – I consumatori durante queste festività hanno infatti deciso di tagliare su altre voci di spesa, riducendo in primis i regali, addobbi e spostamenti, ma non intendono contrarre i consumi alimentari tipici del Natale, che appaiono in lieve salita rispetti a quelli del 2013.

La parte del leone la faranno carne  e pesce, per i quali si spenderanno poco più di 14,9 milioni di euro; 7,4 milioni invece la quota destinata a spumanti, vini e bevande varie. Per i dolci classici del Natale le famiglie pagheranno complessivamente circa 6,7 milioni di euro. Per quanto riguarda invece ristoranti e pubblici esercizi, la quasi totalità dei cittadini (il 95%) trascorrerà le feste in casa con parenti e amici. Solo il 5% opterà per cenoni e pranzi presso ristoranti e locali.
 

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