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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Spoleto

Consulta respinge ricorso giudice Spoleto su legge 194: è inammissibile

La Consulta respinge il ricorso contro la legge 194 e dichiara "manifestamente inammissibile" la questione di legittimità dell'articolo 4 sull'interruzione volontaria di gravidanza sollevata dal Giudice tutelare del Tribunale di Spoleto

La Corte Costituzionale respinge il ricorso contro la legge 194, dichiarando manifestamente inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 4 della legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza sollevata dal Giudice tutelare del Tribunale di Spoleto.

Il giudice aveva sollevato una questione di legittimità costituzionale, basandosi su una recente sentenza della Corte di giustizia europea, bloccando la richiesta di una 17enne che, rimasta incinta, aveva deciso di abortire senza dire nulla ai genitori. La giovane si era quindi rivolta prima al consultorio della Asl, e poi al giudice tutelare che le aveva negato l'aborto rivolgendosi all'Alta Corte. Qualche tempo dopo, arrivò anche il parere della Ceu, che non poteva esimersi dall'intervenire sulla questione.

L'articolo 4, sul quale il giudice spoletino aveva sollevato la questione, è quello che disciplina che, "per l'interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito, si rivolge ad un consultorio pubblico istituito ai sensi dell'articolo 2, lettera a), della legge 29 luglio 1975 numero 405, o a una struttura socio-sanitaria a ciò abilitata dalla regione, o a un medico di sua fiducia".

 

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