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Cronaca

Il caso, pensionata costretta a vivere per tutto il mese con solo due euro

Una ex dipendente pubblica di Perugia è ormai l'emblema del caos conguaglio nazionale delle pensioni. Per il mese di marzo ha ottenuto un assegno di soli due euro dopo le nuove regole sui prelievi fiscali

Con la pensione di marzo, sui mille euro, era tranquilla di pagarci l'affitto, un po' di bollette e camparci a Perugia facendo certo molti sacrifici. Insomma come sempre da quando era andata in pensione da dipendente pubblico. Ma poi sul conto corrente a marzo sono stati accreditati soltanto due euro. Al massimo si sarebbe potuta permettere fino alla prossima pensione un caffè e un cornetto. E tutto questo per una decisione folle e che fa molto discutere i sindacati dei pensionati a causa di un conguaglio fiscale che ora è prelevato non più a rate ma in una unica soluzione. Producendo queste pensioni da pochi euro.  

"Ci sono state circa 6mila persone - spiegano allo Spi-Cgil commentando i casi delle scorse settimane di pensioni di appena 2-3 euro - che avendo due pensioni (nella maggior parte Inps e Inpdap) si sono viste applicare direttamente l'aliquota sull'intero ammontare adesso erogato da un unico Istituto, l'Inps, che diventa sostituto d'imposta per entrambi gli assegni". In pratica, fino all'anno scorso si pagavano le imposte ala fonte separatamente sui due trattamenti (con una aliquota inferiore) per poi provvedere successivamente al conguaglio.

La pensionata perugina si è rivolta direttamente al sindacato per denunciare i soli due euro di pensione che non gli consente neanche di pagare l'affitto e quindi  è stata  costretta a fare dei debiti per evitare problemi con bollette e acquistare la normale spesa per campare.  

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