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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

"Signor giudice non era una rapina, ma uno scippo": condannato a due anni

Respinto il ricorso per Cassazione: le prove confermano la violenza sulla persona e non sulla borsa strappata

Condannato a 2 anni di reclusione per rapina fa ricorso per Cassazione sostenendo che si trattava al massimo di uno scippo. Una differenza di non poco conto: la rapina avviene con violenza sulla persona, lo scippo sulle cose.

L’imputato, un tunisino di 56 anni, ha patteggiato la pena in fase di udienza preliminare, per poi proporre ricorso per Cassazione lamentando l’erronea qualificazione giuridica dovendo la condotta rientrare nell'ambito della fattispecie di furto con strappo (appunto lo scippo).

I giudici della Cassazione hanno rigettato il ricorso per manifesta infondatezza e genericità dei motivi in quanto dal capo d'imputazione “emerge con evidenza che la violenza era stata esercitata nei confronti della persona allo scopo di impossessarsi del bene e non sul bene stesso”.

Il reato, quindi, è stato correttamente qualificato come rapina e anche la condanna segue quell’orientamento. Rigettando il ricorso i giudici hanno condannato l’imputato al pagamento di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende.

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