rotate-mobile
Cronaca

Truffa la cliente-amica per quasi 30mila euro: condannata venditrice senza scrupoli

La vicenda è finita nelle aule di giustizia del tribunale di Perugia. L'imputata dovrà inoltre risarcire la vittima, costituitasi parte civile nel processo

Una truffa in piena regola, con tanto di raggiri, manipolazioni e menzogne, ai danni di una sua cliente amica. L’imputata è stata condannata oggi dal giudice Restivo ad un anno di reclusione, 600 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali a suo carico ed al risarcimento della parte civile.

Tutto inizia con un normalissimo rapporto tra cliente e venditrice: la vittima, residente in Umbria da tanti anni, è una assidua compratrice di prodotti dietetici di una nota marca, lei invece, “una collaboratrice esterna” (vendeva con il codice del marito, dipendente dell’azienda). Un rapporto, protrattosi per circa 4 anni e fatto di fiducia, cordialità, ma anche amicizia.

Ed è così che, sull’onda di quel rapporto fiduciario, la venditrice propone un affare appetibile  alla sua cliente: comprare al 50% una grossa partita di prodotti da una collega che non riusciva più a lavorare a causa di alcuni problemi di salute, per dividere poi l’introito della vendita a metà. La cifra iniziale per comprare i prodotti, ovviamente, sarebbe stata a metà così come il guadagno ricavato. La donna accetta, nonostante le fosse stato chiesto di versare 27mila euro in contanti.Si consulta con un avvocato e decide di accettare,  a patto di avere come garanzia un assegno senza data pari alla cifra da lei versata.

In aula è stato ricostruito attraverso i racconti dei teste, come la venditrice sia stata abile nel tranquillizzare la donna che l’affare sarebbe andato importo e che sarebbe stata lei stessa ad occuparsi della vendita, in quanto già del mestiere, mentre la cliente avrebbe riscosso non solo i 27mila euro versati inizialmente, ma anche un guadagno di circa 13.500 euro.

Ma è proprio da quel momento che iniziano i problemi perchè, al momento di depositare l'assegno, la venditrice-amica inizia a non risponderle più al telefono, se non per raccontarle  che sua figlia è gravemente ricoverata all’ospedale per una commozione celebrale, e quindi aspettare un altro mese. 

La cliente socia dell'affare, inizia però ad insospettirsi e chiama gli ospedali di Perugia per capire lo stato di salute della figlia ma di lei, nessuno sa niente. Capisce quindi che le ha spudoratamente mentito ma ancora una volta, la venditrice le assicura che l’assegno lo avrebbe potuto depositare tra un mese. Alla data pattuita la donna si presenta alle poste ma l’assegno va subito in protesto e lì si accorge di essere stata truffata.

Inutili i tentativi di accordo tra il legale della vittima e la truffatrice- secondo quanto ricostruito in aula dai testimoni, l’imputata ad ogni occasione cercava di farla franca, mancando agli appuntamenti con l’avvocato o raccontando ogni genere di scuse per giustificare il suo atteggiamento.

La cliente, esasperata, si reca così presso la stazione dei carabinieri per sporgere denuncia- querela ed è a quel punto che scoprirà che la donna era già stata segnalata alle forze dell’ordine per reati simili. E' passato qualche anno da quella brutta storia ma la donna non ha ricevuto più un euro dalla socia-amica-venditrice, oggi condannata ad un anno di reclusione per truffa, oltre al risarcimento dei 27mila euro ai danni della vittima. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Truffa la cliente-amica per quasi 30mila euro: condannata venditrice senza scrupoli

PerugiaToday è in caricamento