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Cronaca

Concorso truccato, professoressa aiuta la "prediletta" anticipandole gli argomenti

Oggi, 9 febbraio, si è tornati in aula per far luce sulla vicenda. Ad essere ascoltata la ricercatrice che, secondo il pm Giuseppe Petrazzini, avrebbe vinto il concorso grazie all'"intervento" della docente

Concorso truccato.  È questa l’accusa a una professoressa ordinaria dI Microbiologia e Microbiologia clinica. Secondo, infatti, l’Accusa la donna avrebbe preso parte alla commissione esaminante di un concorso per ricercatore della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Perugia, nel 2008, favorendo una ricercatrice al posto di un’altra.

In base alla ricostruzione fatta sembrerebbe che la docente avrebbe fornito in anticipo gli argomenti della prova scritta. Tra i quali sarebbe stato addirittura inserito un tema che era lo stesso della tesi di laurea della candidata da favorire. A costituirsi parte civile è stata l’aspirante ricercatrice.

Oggi, 9 febbraio, si è tornati in aula per far luce sulla vicenda. Ad essere ascoltata la ricercatrice che, secondo il pm Giuseppe Petrazzini, avrebbe vinto il concorso grazie all’”intervento” della docente. Una lunga udienza durante la quale il pubblico ministero ha messo sotto gli occhi della donna il block notes chiedendole di leggere una pagina ben precisa. La stessa dove lei avrebbe scritto le sei tracce poi chieste in sede di concorso. Durante la deposizione la dottoressa ha, però, negato che quelle sei frasi divise per punti fossero state annotate antecedentemente la prova. “Sono tornata a casa e lo ho semplicemente riportate dopo aver preso parte alla prova scritta”. Ma qualcosa sembra non tornare: “Coma mai allora i sei punti appaiono a metà del block notes e non per ultimi?”. Una domanda alla quale la testimone, accusata in concorso per abuso d’ufficio, non ha saputo dare risposta al pm.

Ci sono poi quei file trovati nel pc che avrebbero per temi solo argomenti riguardanti le domande apparse nel concorso. Un fatto strano, secondo il pubblico ministero, che avvalorerebbe la tesi dell’Accusa. Ma la donna tenta di difendersi accalorandosi in aula: “C’erano tanti file nel mio pc che riguardavano più temi, ma si dice della presenza solo di questi, perché si vuole dire solo questo”. Una frase lanciata in mezzo a tante altre, ma che ha comunque il suo peso. 

C’è poi quegli argomenti cosiddetti a sorpresa pescati proprio dalla testimone, ma lei si giustifica “mi ha spinto la collega a pescarli, non l’ho fatto di mia spontanea volontà”. Rimane il fatto che la donna dal 10 febbraio al  27 pare che abbia creato file che riguardavano esclusivamente i temi del concorso non ripassando nient’altro. A destare l'attenzione è anche una cena al "Cantinone", noto locale del centro storico, alla quale avrebbe preso parte la donna insieme a persone legate sempre al tanto discusso concorso. Molto probabilmente ben presto si dovrebbe arrivare a sentenza, giorno in cui si deciderà se quel posto se lo è realmente meritato.

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