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Cronaca

Raffica di cartelle pazze della Tia, c'è una speranza: "Sono avvisi, nessuna sanzione"

In Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Perugia torna alla ribalta “l’invio di cartelle da parte di Gesenu con richiesta di arretrati Tia”

Tu chiamale, se vuoi, cartelle pazze. In Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Perugia torna alla ribalta “l’invio di cartelle da parte di Gesenu con richiesta di arretrati Tia” presentata dai consiglieri Bori, Mencaroni e Bistocchi, (tutti del Pd) già illustrata nel corso della seduta dell’8 febbraio.
Il punto è questo: Gesenu, in qualità di titolare della riscossione della Tia per il Comune di Perugia, riportano i consiglieri democratici, alla fine di dicembre 2015, “ha provveduto ad inviare numerose cartelle di pagamento relative agli anni precedenti, la cui scadenza era a ridosso della data di invio”.  In molte situazioni – spiegano Bori, Mencaroni e Bistocchi nella richiesta di attivazione- si chiede “il pagamento della differenza di importo tra zona non servita e zona servita senza dar modo ai   cittadini di verificare l’effettiva copertura del servizio nell’area di pertinenza. Inoltre, i tempi particolarmente stretti e a ridosso della fine dell’anno hanno reso quasi impossibile la presentazione di ricorsi ed istanze di riesame da parte dei contribuenti”. Traduzione: pioggia di cartelle pazze.
 

“Si è ritenuto,   dunque, opportuno –ha precisato in commissione la consigliera Sarah Bistocchi nel   presentare l’atto- attivare la commissione per verificare la regolarità degli atti, senza volerne fare una battaglia politica ma amministrativa, affinché i cittadini possano avere la possibilità di capire prima di pagare”. Già, il problema è questo: prima capire, poi pagare.

E già che si parla di comprende, in Commissione è intervenuta la dirigente del Comune Picchiotti, per far luce sulla situazione. “La dottoressa – riporta una nota di Palazzo dei Priori - è intervenuta per spiegare ai commissari che il   servizio di riscossione della Tia e tutta l’operatività relativa è stata data in concessione dal Comune a Gesenu, che, in una comunicazione ufficiale su richiesta della stessa dirigente, ha   spiegato che gli avvisi a cui si fa riferimento sono di due tipi”.
Da un lato, ha spiegato Gesenu, “normali conguagli relativi alle modificazioni avvenute in corso d’anno, che non costituiscono cartelle di pagamento ma avvisi, il cui mancato pagamento entro i termini non comporta sanzione, ma l’invio di un secondo avviso con scadenza di pagamento a più lungo termine. Nel secondo caso, relativamente alla differenza di importo tra zona servita e zona non servita, si tratta di un avviso di accertamento senza alcuna sanzione, conseguenti al ricalcolo di avvisi di pagamento che, da un controllo effettuato, sono rientranti in zona servita rispetto al 2009 e che, spiega ancora la nota di Gesenu, godevano di riduzioni di cui non avevano diritto, a causa delle difficoltà di normalizzazione degli indicativi catastali non aggiornati”.
La seduta di Commissione si ferma qui. Tutto rimandato alla prossima volta, con la di Gesenu e del   dirigente competente del Comune, il dottor Vincenzo Piro.

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