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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Occupano stanze in un agriturismo e cambiano la serratura, i titolari gli staccano la corrente

La guerra tra gestori e clienti è finita a processo. Dovranno rispondere, a vario titolo, di insolvenza fraudolenta, violenza privata ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni

Una vicenda andata avanti a suon di denunce, quella tra due soci di un agriturimo in provincia di Perugia e due clienti finiti a processo con l’accusa, a vario titolo, di insolvenza fraudolenta, violenza privata ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni.

Tutto ha inizio nel 2012, quando due fratelli di origine albanese contraggono una obbligazione con una società titolare dell’agriturismo in questione, dissimulando –si legge nelle carte della procura - il proprio stato di insolvenza con il proposito di non adempierla. In particolare avrebbero occupato due stanze (una al piano terra, l’altra sita al secondo piano) dell’agriturismo per tre settimane, corrispondendo un acconto di duecento euro per appartamento a fronte di un saldo complessivo di circa mille euro. Alla scadenza del periodo richiesto però, avrebbero deciso di prolungare il soggiorno, chiedendo di poter restare una settimana in più.

Decorsi i sette giorni però, per l'accusa avrebbero rifiutato di lasciare le stanze, sostituendo le chiavi di accesso e non corripondendo più alcunchè per il soggiorno. I due infatti, alla richiesta dei gestori di andarsene, avrebbero forzato il portone principale dell'agriturimo e cambiato la serratura all'appartamento che uno dei due occupava in base al contratto di locazione stipulato con la precedente proprietaria e questo, dopo che i gestori dell'agriturimo avevano cambiato il clindro del portone impedendogli così di fare rientro. Uno dei due fratelli avrebbe anche minacciato i gestori e obbligati comunque a tollerare e subire la loro presenza nell'agriturismo, oltre che ad aver chiamato le forze dell'ordine, annunciando pericoli inesistenti e prendendosi una denuncia anche per procurato allarme.

Ad andarci di mezzo, anche i gestori stessi perchè - invece che rivolgersi a chi di competenza per sanare la situazione, avrebbero cambiato la serratura dell'appartamento degli occupanti, staccato l'energia elettrica e minacciato di morte  a loro volta i fratelli. Sono stati vari gli interventi delle forze dell'ordine per cercare di placare gli animi accesi: da una parte i due fratelli, che avrebbero forzato la porta per rientrare all'interno, dal momento che non avevano nessun altro posto dove andare, dall'altra i gestori, che sarebbero stati minacciati dagli occupanti stessi con frasi come: "In qualche modo vi butteremo fuori da qui" e che si sarebbero presentati con altri connazionali a "saldare il conto". 

Oggi la vicenda è tornata nuovamente in aula e subito rinviata al prossimo 23 aprile per ascoltare i testimoni. Gli imputati sono difesi dagli avvocati: Annalisa Rosi Cappellani, Cristiano Petterini, Giuseppe Mariani.

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