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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Città di Castello, finto rifugiato politico dal 2003: rimpatriato in Nigeria

Reati di tutti i tipi ma è stata l'ennesima violenza domestica a fare scattare l'espulsione del Paese dopo che aveva ottenuto il permesso di soggiorno proprio per educare i figli

Finto rifugiato politico della Liberia, finto lavoratore per la sanatoria e infine anche pessimo padre nonostante avesse ottenuto dei permessi di soggiorno dopo anni di clandestinità per curare "l'educazione dei suoi tre figli che erano residenti in Umbria". Dopo anni di reati, menzogne e ora anche maltrattamenti famigliari è stato espulso uno straniero nigeriano domiciliato a Città di Castello.

Gli agenti dell’Ufficio Immigrazione, diretti dal Commissario Capo Claudio Giugliano, hanno proceduto al rimpatrio dopo che il nigeriano recentemente aveva compiuto nei confronti della famiglia maltrattamenti tanto che la sua convivente si era rivolta più volte alle forze di polizia per denunciarne le violenze formalizzando delle denunce nei suoi confronti.

Sabato mattina gli Agenti del Commissariato di Città di Castello, diretti dal Vice Questore Aggiunto Marco Tangorra, che già monitoravano da alcuni giorni gli spostamenti dello straniero, lo hanno rintracciato a Città di Castello e portato all’Aeroporto di Fiumicino. Per maggiori garanzie della sua partenza altri due agenti hanno provveduto ad accompagnarlo fino a Lagos per consegnarlo alle autorità di polizia nigeriane.

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