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Cronaca Città di Castello

Finge di assumere 13 stranieri e questi senza lavorare si prendono sussidi, soggiorno e maternità

Il caso è stato scoperto a Città di Castello dopo sei mesi di indagini. Tutto parte da una piccola macelleria gestita da un marocchino...

Una piccola macelleria, gestita da uno straniero, in pieno centro a Città di Castello, era arrivata ad occupare qualcosa come 13 lavoratori, uomini e donne, con tanto di contratto full-time. Ovviamente anche i lavoratori tutti provenienti da fuori Paese. Una storia di successo? Una storia di solidarietà tra connazionali? No, una truffa gravissima ai danni dello Stato (welfare non dovuto dato copiosamente) e un favoreggiamento all'immigrazione clandestina.

I Carabinieri dell'ispettorato del lavoro e gli agenti del Commissariato hanno accertato la truffa dopo sei mesi di indagine: sono 14 le persone denunciate a vario titolo. Il macellaio che "assumeva tutti" hanno appurato e un giovane cittadino marocchino ventisettenne. La piccola ditta individuale, sebbene realmente esistente, non aveva mai di fatto occupato i numerosi dipendenti che annoverava sui Libri di Lavoro. I falsi rapporti, costituiti mediante comunicazioni telematiche alla banca dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, effettuati da professionisti risultati estranei ai fatti, sono stati poi utilizzati dai cittadini extracomunitari per ottenere fraudolentemente indennità di disoccupazione e di maternità e titoli di soggiorni non legittimamente spettanti.

Nello specifico sono state accertate quattro truffe ai danni dell’INPS; tre consistenti in richieste di indennità di disoccupazione e la quarta, riguardante la corresponsione dell’ indennità di maternità, è stata portata a compimento, con un danno erariali di circa 16 mila euro.
Truffa aggravata e continuata, falso per induzione, alterazione o uso di documenti alterati per il rilascio di visti e permessi di soggiorno, false dichiarazione di emersione, sono tra i reati contestati al nutrito gruppo di denunciati. Gli extracomunitari, secondo quanto accertato dalle indagini, avrebbero contestualmente usufruito di agevolazioni e contributi da parte di Enti Locali, dichiarandosi disoccupati e con redditi alla soglia della povertà.

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