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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Salva la vita a un bersagliere nel giorno del suo matrimonio: toccante cerimonia per il medico perugino

La cerimonia, in Sala Rossa, è stata voluta dall’Associazione Nazionale Bersaglieri. La storia di questo giovane medico: "Ho fatto solo il mio dovere"

L’eroico medico albanese che ha salvato la vita del bersagliere: “Ho fatto solo il mio dovere”. Toccante cerimonia in Sala Rossa, tenacemente voluta dall’Associazione Nazionale Bersaglieri, nelle persone del generale Franco Stella e di Francesco Taddei, tenaci custodi dell’immagine del corpo di Lamarmora. Il tutto assecondato dalla convinta adesione dell’amministrazione comunale.

La cerimonia riservata ha visto la presenza di numerosi componenti dell’ANB, sezione perugina, in cappello regolamentare. È stato Attilio Lestini, vicino di casa del protagonista della vicenda, ad attivarsi per conferire, al giovane medico, il riconoscimento di una pergamena e l’iscrizione gratuita come simpatizzante della sezione perugina. Il nesso col Corpo risiede nel fatto che il “salvato”, Claudio Di Mario, è bersagliere della città di Aquila. Da qui la riconoscenza e la solidarietà dei militari piumati.

In breve i fatti. Il dottor Sokol Berisha, medico in servizio al Pronto Soccorso del nosocomio perugino, nel giorno del suo matrimonio, stava uscendo dalla chiesa di San Francesco, a Matera, col corteo nuziale al seguito, quando ha notato un assembramento di persone. Senza por tempo in mezzo, si è recato in soccorso di una persona colpita da un grave attacco cardiaco. Prestava i primi soccorsi utilizzando un defibrillatore e chiamava il 118, scongiurando le conseguenze fatali per l’infortunato.

Nel ricevere la pergamena con la motivazione e un cappello da bersagliere su base in legno, il dottor Berisha ha ringraziato, spendendo solo poche parole sul suo atto di eroismo civile. “Ho fatto quello che chiunque altro avrebbe fatto, nel rispetto del giuramento di Ippocrate e rispondendo a una pulsione semplicemente umana”.

Parole che hanno commosso i presenti, trovando risposta nell’assessore alla Cultura Leonardo Varasano. Lo storico e intellettuale, assessore in forza alla giunta Romizi, ha espresso apprezzamento per la modestia del dottor Berisha, notando come, fra tanta banalità del male, esistano individui che propongono comportamenti encomiabili, corrispondenti all’auspicabile “ordinarietà del bene”. Sottolineando, inoltre, come l’esemplarità corrisponda alla naturalezza con cui il medico ha corrisposto ai propri doveri e a un’esigenza interiore di sentita umanità.

Commossa anche la sposa, Annamaria Siggillino, che ha condiviso voleri e valori del consorte. Un bell’esempio di virtù civiche che era giusto premiare. In autunno si prevede una cerimonia pubblica che ribadirà l’intenzione dell’Associazione Bersaglieri e del Comune di Perugia.

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