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Cronaca Spello

Ragazzi autistici e mondo del lavoro, l’innovativo progetto in Umbria

Obbiettivo del progetto –spiega Andrea Tittarelli, direttore de La Semente - è il mantenimento delle abilità acquisite, a scuola o tramite i servizi per i minori e, successivamente, il trasferimento delle abilità nel mondo del lavoro

È immerso nella quiete delle campagne umbre, a Spello, il centro avanguardistico “La Semente”, unico in Italia, che si occupa del percorso riabilitativo di persone con autismo; un progetto volto a sviluppare autonomia e competenze, per un successivo inserimento nel mondo del lavoro.

Qui, dodici ragazzi autistici dai 18 ai 35 anni, affiancati da nove operatori,  intraprendono un cammino di consapevolezza delle proprie abilità, grazie ad attività laboratoriali create su misura per ogni singolo individuo,  acquisendo metodi e capacità di approccio al mondo del lavoro. A conferire il carattere di unicità del progetto, c’è la presa in carico dei soggetti autistici nel mondo del lavoro attraverso un’economia sociale. Affiancata al centro diurno, la Cooperativa Agricola Sociale, un'impresa economicamente e finanziariamente sostenibile, è un luogo dove le coltivazioni e gli spazi vengono gestiti da un gruppo di lavoratori e persone svantaggiate che si prendono cura della terra attraverso il metodo di produzione biologico e vendita di prodotti a km zero.  Una realtà, inoltre, in grado di accogliere soggetti esterni attraverso le funzioni di turismo sociale extralberghiero, ma anche mediante svariate tipologie di iniziative, dalle conferenze percorsi didattici dedicati per le scuole.

“Obbiettivo del progetto –spiega Andrea Tittarelli, direttore de La Semente - è il mantenimento delle abilità acquisite, a scuola o tramite  i servizi per i  minori e, successivamente, il trasferimento delle abilità nel mondo del lavoro. Gestito da Angsa Umbria Onlus (Associazione nazionale genitori soggetti autistici), si compone di una sezione sanitaria e di una cooperativa agricola sociale. Il Centro Diurno Semiresidenziale (sezione sanitaria) è stato ristrutturato da una linea del PSR (Piano Sviluppo Rurale)  e partner privati, mentre la Regione Umbria ha dato il comodato d’uso gratuito dei terreni e della struttura in cui viene ospitato il centro”.

“Seguiamo una metodologia scientifica cognitiva - comportamentale riconosciuta a livello internazionale, “Teacch”, ed abbiamo un equipe medica che, per ogni ragazzo, individua un programma personalizzato. Nessun approccio farmacologico, ma attività laboratoriali e giornaliere per ognuno dei ragazzi del centro”.

Le competenze che i ragazzi acquisiscono durante un lungo percorso, passano attraverso una prima individuazione di capacità emergenti che poi vengono sviluppate attraverso laboratori che simulano un luogo di lavoro; c’è la cucina, in cui si impara a svolgere ogni tipo di mansione inerente (dalla preparazione di un caffè a quella di pasti di vario genere), c’è la stanza di un albergo (sistemazione di letti, armadi, pulizie) il laboratorio di carta e quello di ceramica, un ufficio amministrativo (uso del computer,  stampante, archiviazione di testi, materiale per l’uso del denaro) ma anche una zona free con musica e televisione ed una palestra coordinata da un istruttore Isef. Inoltre tutto il materiale prodotto all’interno del centro, viene trasformato in un bene simbolico attraverso raccolte fondi.

“Tutto è basato sull’immagine –prosegue il Direttore –la metodologia che noi seguiamo (Teacch) spiega infatti come ogni soggetto autistico funzioni meglio attraverso l’input visivo, piuttosto che con quello verbale o scritto. Ogni simulazione di lavoro, avviene dunque seguendo uno schema di immagini consequenziali riprodotte dall’operatore; i ragazzi, step by step, eseguono le azioni tradotte dalle immagini che, dal un lato, fungono da istruzioni per il lavoro, dall’altro, segnano la riuscita dell’obbiettivo: aver eseguito ogni passaggio delle fasi di lavoro”.

“Quello che ci preme – continua Tittarelli– è il percorso dalla riabilitazione al lavoro. Dal 2011 abbiamo 12 ragazzi e due di questi ragazzi, compiuto il loro percorso riabilitativo, a gennaio verranno staccati dalla parte sanitaria, diverranno soci lavoratori stipendiati e non saranno più a carico del servizio sanitario. I punti salienti del progetto sono: assistenza, passaggio in una realtà imprenditoriale sociale, passaggio dalla nostra azienda ad una profit tradizionale”.

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