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Cronaca

I fedeli perugini si affidano alla Madonna delle Grazie: "Proteggici dalle violenze e dalla guerra"

Celebrata nella cattedrale di San Lorenzo la solennità della Madonna delle Grazie. L’arcivescovo emerito Giuseppe Chiaretti ha rilanciato appello per la Pace in Siria: "Maria stenda il suo manto sulle tante inquietudini, turbolenze e violenze del mondo"

E’ sempre molto partecipata a Perugia la solennità della Madonna delle Grazie, che è stata celebrata nel pomeriggio del 12 settembre nella cattedrale di San Lorenzo. Fin dal mattino i fedeli hanno potuto raccogliersi in preghiera nella cappella del Sant’Anello, dove è custodita l’antica reliquia che la pietà popolare attribuisce allo sposalizio della Beata Vergine, esposta alla venerazione dei devoti nel giorno in cui la Chiesa festeggia il Santo Nome di Maria. La celebrazione eucaristica è culminata dinanzi alla splendida icona della Madonna delle Grazie dipinta da un allievo del Perugino su una colonna della navata centrale della cattedrale, con la recita della preghiera di affidamento della città e dell’Archidiocesi alla protezione di Maria.

L’arcivescovo emerito mons. Giuseppe Chiaretti, durante l’omelia, ha detto: «come vorremmo che Maria stendesse il manto sulle tante inquietudini, quando nascono, e non solo nella nostra bella piazza, turbolenze, ubriachezze e violenze, non bastando più a fermarle la coscienza cristiana, fattasi sempre più flebile, o la nostra sorveglianza impari dinanzi all’arroganza del male. Domenica scorsa, in un’ora di grave trepidazione a livello mondiale per la minaccia d’un aggravamento della guerra, avendo dinanzi agli occhi lo scenario di quella già in atto che sta provocando lutti, distruzioni, fame, miseria, ci siamo ritrovati tutti insieme dinanzi all’Eucarestia guardati dal volto materno della Salus Populi Romani, a invocare tutti insieme, con un sol cuore e una sola intenzione, il prezioso dono della pace. Era presente anche papa Francesco, che ha ricordato a tutti anche ai potenti, che “è possibile percorrere un’altra strada; è possibile uscir da questa spirale di dolore e di morte. E un applauso corale e spontaneo è salito dalla grande piazza, ben compresi che “in ogni violenza facciamo rinascere Caino, e che la guerra segna sempre una sconfitta dell’umanità. E questo avviene “quando l’uomo, vertice della creazione, lascia di guardare l’orizzonte della bellezza e della bontà, e si chiude nel proprio egoismo”.

Quella preghiera notturna silenziosa, sotto gli occhi della Madre, è parsa a tutti il germe d’una speranza possibile, e continuiamo ancora a ritenerla tale, accogliendo anche per la nostra Perugia quel’invito conclusivo del Papa a pregare e a lavorare in ogni ambiente per la riconciliazione e la pace: ne abbiamo tutti bisogno ed è perciò un comune dovere».

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