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Cronaca Castiglione del Lago

Senza pietà, la picchia nonostante fosse incinta: "Quel figlio non è mio"

L'uomo, difeso dagli avvocati Marco Brusco e Giuseppe De Lio, è finito in aula per avere, non solo picchiato la compagna, ma anche il fratello

Si erano conosciuto nell’estate 2010. Un amore immediato, tanto da spingere lui a fare i bagagli e decidere di rendere perfettamente romantico quel sogno, trasferendosi da lei con velocità a effetto lampo. Ma non tutto l’oro è quel che luccica.

L’inizio idilliaco, infatti, di una storia che sembrava essere eterna ben presto si dissolve. Tutto muta con l’arrivo del primo figlio. “La picchiava – si legge nel capo d’imputazione - anche quando la stessa era incinta, accusandola di infedeltà inesistenti; la minacciava anche di morte e la insultava umiliandola, così da indurre nella stessa un costante stato di timore per la propria incolumità e quella del figlio”.

Lui, di Castiglione del Lago, convince la compagna a trasferirsi nel suo paese. Lei, remissiva, accetta la proposta, credendo forse in un nuovo inizio. Un errore dietro l’altro, perché la situazione non cambia, anzi degenera. Un inferno che dura per ben sei mesi, e precisamente dal gennaio 2011 al luglio dello stesso anno, tanto da indurre la vittima a vivere “in un costante stato di timore per la propria incolumità e quella del figlio”. Anche se il figlio l’uomo, classe 1982 e difeso dagli avvocati Marco Brusco e Giuseppe De lio, non lo ha mai lontanamente sfiorato, rifacendosi esclusivamente sulla donna.

Complice di quelle aggressione il “maledetto” alcol che alterava completamente la personalità del 32enne, tramutandolo in una “belva aggressiva”, almeno stando alle testimonianze della vittima. Altro testimone chiave dell’intera “storiaccia” la vicina di casa che avrebbe confermato di “avere assistito più volte a litigi violenti”.

Ma l’uomo non si ferma qui. Oltre a picchiare la compagna in alcune occasione si scaglia anche contro il fratello che, una volta in ospedale, gli sarà data una prognosi di 10 giorni. Poi quell’intervento dei carabinieri di Castiglione del Lago, dove il giovane, nonostante la presenza dei militari, continua a inveire contro la compagna.

Nei confronti del 32enne è stato adesso notificato un provvedimento che gli vieta di “avvicinarsi ai luoghi di lavoro e di residenza della persona offesa e di mantenere una distanza di almeno 500 metri”. Una storia che è comunque ancora tutta da verificare. Gli avvocati del giovane, i legali Brusco e De Lio, hanno infatti dichiarato: “Il nostro assistito è sereno. Riponiamo quindi piena fiducia nella magistratura”. La prossima udienza, eccepito oggi dai legali un difetto di notifica, è stata rinviata a maggio.

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