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Cronaca

Caso Marra, l’ex fidanzato in aula: fu una delle ultime persone a sentire Sonia prima della scomparsa

L'ex di Sonia andò a farle visita neanche un mese prima dalla sua scomparsa, durante l'Eurochocolate. Sonia gli avrebbe riferito di presunti palpeggiamenti ricevuti e di alcune analisi che avrebbe dovuto fare

Torna in aula  il mistero sulla scomparsa di Sonia Marra, la studentessa pugliese di cui si sono perse le tracce dal 16 novembre 2006. Oggi, al banco dei testimoni, si è seduto l’ex fidanzato di Sonia, Michele Iannaccone che ha cercato di ricostruire l’ultima telefonata avvenuta con Sonia poco prima che un mistero lungo dieci anni, avvolgesse la giovane ragazza. 

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Presenti in aula, come sempre, la famiglia di Sonia e l’imputato per omicidio Umberto Bindella, al quale il Pm Petrazzini ha chiesto la condanna a 24 anni di reclusione. Una storia ancora aperta e tutta da chiarire, quella che vede al centro la giovane 25enne, trasferitasi dal Salento a Perugia per motivi di studio e mai più ritrovata. 

Dopo dieci anni, sono tante le lacune nella memoria di chi deve cercare di ricostruire quei 15 minuti di telefonata; l’ex fidanzatato Iannaccone, sarebbe infatti la penultima persona ad avere parlato con Sonia prima che di lei si perdesse ogni traccia. Fu Sonia ad accennare al suo ex di presunti palepggiamenti ricevuti quando stava a Montemorcino, ma non gli fece nomi su chi l'avesse importunata. 

Innaccone era andato a trovare Sonia meno di un mese dal quel fatidico 16 novembre 2006; nonostante si fossero lasciati e il ragazzo abitasse a Mantova, sembrerebbe che i due abbiano continuano a sentirsi e a vedersi. Risale ad ottobre 2006, proprio in occasione di Eurochocolate, l’ultima visita di Michele a Sonia. Fu infatti ospitato all’interno della casa dove si era appena trasferita.

Durante l’ultima conversazione telefonica, Iannaccone si sarebbe offerto di tornare a Perugia il sabato successivo in quanto Sonia le aveva riferito di dover fare delle analisi. Analisi riferite ad un presunto test di gravidanza che avrebbe dovuto fare, ma non solo. “Mi dissero che erano altri tipi di analisi rispetto al test, ma non so quali, di preciso. A volte soffriva di ritardi mestruali”.

Ed è proprio il Pm Petrazzini a chiedere al testimone di cosa avessero parlato durante quel suo soggiorno a Perugia, se si fosse sfogata con lui in merito alla sua vita, al suo lavoro. Ma dopo uin decennio, le risposte appaiono più vaghe, incerte, tanto da non riucire nemmeno a ricordare con quanta frequenza avesse sentito Sonia da ottobre a novembre 2006. Si torna in aula il prossimo 25 gennaio con l'ascolto di un altro teste. 

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