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Cronaca

Meredith, tregua Perugia-Seattle su Amanda: lobby ostili

Dietro la visita a Seattle di una delegazione perugina non c'erano solo attività culturali, ma vera e propria diplomazia salva export e rapporti tra università

Rapporti ricuciti con Seattle. Il gemellaggio è salvo ma le pressioni Usa anti-Perugia dopo il caso Meredith con l'arresto di Amanda Knox (cittadina della località americana) non si placano anche perchè c'è in ballo ancora il ricorso in Cassazione che potrebbe riaprire il processo dopo l'assoluzione in Appello della studentessa di Seattle e dell'ex fidanzato Raffaele. La relazione delle pressioni Usa nei confronti delle istituzioni della città gemellata americana  è sul tavolo del primo cittadino di Perugia, Wladimiro Boccali.

Eh già perchè il viaggio dei perugini a Seattle non è stato certo soltanto per inaugurare una mostra di ceramiche e per la Rassegna del Cinema Italiano. L'obiettivo era quello di capire se continuare il gemellaggio, gli scambi culturali e anche i rapporti tra le università delle due città oppure salutarsi con tanto di strascico polemico. I rapporti infatti erano di nuovo saltati dopo alcune letteracce tra i primi cittadini sempre a causa del caso Meredith. La pattuglia perugina avrebbe ottenuto un primo risultato: si resta gemellate e si ricomincia un rapporto di collaborazione. Almeno sulla carta.

Fonti americane hanno ribadito agli inviati di Boccali che le letteracce sarebbe frutto della pressione di lobby e associazioni potenti di Seattle che non hanno digerito il caso Meredith. Non è un mistero per nessuno che l'area verde da intitolare alla città di Perugia è stata destinata ad altra dicitura, gli scambi si sono interrotti. Ma sulla durata della tregua si teme il giudizio della Cassazione che potrebbe riaprire il processo anche a carico di un'Amanda contumace (difficile rivederla in Italia in un'aula di tribunale) oltre che a Raffaele Sollecito, italiano doc. Ma la giustizia italiana (e quella di qualsiasi paese democratico) non dovrebbe essere svilita o ricattata da pressioni di qualsiasi genere.

Le stesse lobby in fase di pressione avevano anche dipinto, in passato, il Pm  Giuliano Mignigni (perugino doc) come una sorta di impostore, un inquisitore piuttosto che un onesto magistrato qual'è. Dietro il gemellaggio ci sono anche interessi economici (export delle nostre aziende) e di interscambio di matricole universitarie (vedi la presenza di Amanda a Perugia). Da qui anche l'idea di alcune associazioni e lobby Usa di interrompere i rapporti per una sorta di embargo economico e culturale a discapito, pensano loro, di Perugia.  

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