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Cronaca Norcia

Ricostruzione e accuse di abusivismo a Norcia, chiuse le indagini: 8 indagati, confermate le accuse al sindaco

La struttura non avrebbe il critierio della temporaneità e sarebbe stata realizzata in zona vincolata

Otto persone indagate per la costruzione, abusiva secondo la Procura di Spoleto, della sede provvisoria della Pro loco di Norcia e l’info point del Comune. La Procura ha chiuso le indagini e notificato il provvedimento al sindaco di Norcia, al presidente della Pro loco, al direttore del lavori, al titolare della ditta che ha realizzato il manufatto e ad altri soggetti.

Secondo la Procura la costruzione, un prefabbricato di 6 metri per 8 e alto 2.30, in acciaio e tetto in legno, sarebbe stato costruito in “area inserita nel Programma di fabbricazione quale zona urbanistica A centro storico” soggetta a vincoli paesaggistici e architettonici. La struttura, inoltre, sarebbe stata costruita pur “non rientrando tra gli interventi urgenti finalizzati nella fase di prima emergenza per rimuovere situazioni di rischio ed assicurare assistenza e ricovero alle popolazioni colpite” dal sisma. Il manufatto, infine, sarebbe stato costruito in una zona “ricadente nel Parco nazionale dei Monti Sibillini” senza le necessarie autorizzazioni.

Contestato anche il falso per aver emanato un’ordinanza che autorizzava la “struttura temporanea per le esigenze pubbliche della popolazione”, quando in realtà avrebbe avuto altre finalità e non il carattere delle temporaneità.

L’ultima accusa riguarda l’abuso d’ufficio, perché con l’ordinanza sarebbe stato realizzato “un ingiusto profitto”, destinando alla sola Pro loco l’utilizzo della stessa.

Il collegio di difensori, tra cui gli avvocati Daniela Berti e Dario Epifani, stanno approntando memorie difensive per giustificare l’operato degli indagati come rientrante nelle competenze specifiche dell’amministrazione pubblica nel gestire la fase di emergenza. Oltre al sindaco Nicola Alemanno sono indagati il presidente della Proloco Domenico Rossi, il direttore dei lavori Stefano Bartolini e gli esecutori materiali dei lavori Alviero Mariotti, Giuliani Sarti, Oirono Onori, Lauro Pascucci e Maurizio Porzi. Tutti sono accusati di violazioni al testo unico sull’edilizia per aver realizzato in zona vincolata la struttura, dotata di una platea di fondazione.

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