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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

In aula lo credono fuori dal carcere, ma lui invece è ancora dietro le sbarre..

Piccolo disguido in aula: lo si crede in stato di libertà, ma lui nella realtà dei fatti è ancora in cella, pronto a terrorizzare le infermiere perchè fortemente instabile psicologicamente

Tutti lo credono fuori dal carcere. Giudice compreso. Sugli atti è infatti scritta quella che può essere considerata un “non verità”. L’uomo non è mai stato rilasciato, terrorizzando di fatto ancora le infermiere del carcere di Capanne.

Una storia che parte l’11 settembre del 2010, quando l’imputato si scaglia contro un celerino che lo aveva semplicemente intimato a rimettersi la maglietta. L’uomo aveva quindi deciso di disobbedire all’ordine a brutte parole. Lui quella maglietta non voleva proprio rimettersela, nervoso forse per una cura, a suo dire, che non gli bastava proprio.

Ogni giorno nel carcere di Capanne le infermiere passano per somministrare ai detenuti la terapia prescritta che varia in base alle esigenze dei pazienti. C’è chi prende dei calmanti e chi delle semplici pillole per dormire.

Ma l’uomo in questione voleva un maggior quantitativo di gocce, non sopportando il no continuo aveva deciso di reagire in maniera brusca, ma del tutto aspettata, dato “il suo carattere difficile”. Fatto curioso è che in aula tutti lo credessero fuori dal carcere, quando nella realtà dei fatti, come ha tenuto a spiegare l’infermiera, chiamata al banco dei testimoni, “l’uomo terrorizza tutti con il suo modo di fare ancora adesso”. Perplessità da parte del giudice Alessandra Grimaccia che, guardando gli atti in suo possesso, è rimasta sorpresa dall’anomalia, scoprendo che quella “libertà” era del tutto falsa. Un sì, no, forse è arrivato invece dall’avvocato che alla fine ha ammesso: “Lo avevo comunicato la scorsa udienza”.  

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