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Cronaca

Calcio violento a scuola, 7 in condotta e "daspo" per tre anni dai campionati studenteschi

Il Tribunale amministrativo conferma l'esclusione dalle partite, ma toglie il voto negativo in condotta allo studente

Falloso, rissoso, antisportivo, pericoloso per l’incolumità degli altri giocatori. Un comportamento che andava sanzionato e, visto che si tratta di uno studente, la punizione era stata di dieci giorni di sospensione da scuola e 7 in condotta alla fine dell’anno. I genitori e lo studente, però, hanno contestato soprattutto quest’ultima decisione e sono ricorsi al Tribunale amministrativo regionale, ottenendo la revisione del giudizio sul comportamento che avrebbe comportato la bocciatura.

Secondo la scuola lo studente avrebbe tenuto “atteggiamenti antisportivi, arroganti e ingiuriosi nei confronti dell’arbitro … oltre a comportamenti di grave irregolarità con falli durante il gioco che hanno rischiato di compromettere l’incolumità degli studenti della squadra avversaria” in occasione dello svolgimento della partita di finale regionale dei Campionati studenteschi di calcetto, “nel corso della quale il citato minore, così come altri studenti, veniva ammonito, per un fallo, con il cartellino giallo”.

Il giovane non era l’unico a comportarsi in quel modo, tanto che “i comportamenti tenuti dagli alunni sono stati profondamente scorretti” erano stati oggetto di richiamo da parte di una professoressa “dovuta più volte intervenire, così come altri presenti, tra cui il medico sportivo ma senza ottenere atteggiamenti diversi”. Il Consiglio di classe decideva per la “sospensione dalla frequenza alle lezioni per 10 giorni” e per il 7 a comportamento; provvedimenti confermati dall’organo di garanzia interno.

La Commissione disciplinare dei Campionati studenteschi decideva di escludere lo studente dalle “tre competizioni previste nei Campionati Studenteschi nel corrente anno scolastico e nell’anno scolastico 2018/2019”.

Il Tribunale amministrativo, così come la difesa del giovane, non hanno preso in considerazione il provvedimento di sospensione (anche i genitori dello studente erano d’accordo sulla necessità di una punizione per un comportamento scorretto) e l’esclusione dai campionati studentischi, ma si sono concentrati sul 7 in condotta. Per i giudici il fatto che “nei due anni precedenti” lo studente aveva “riportato un nove in condotta”, “il singolo episodio già sanzionato con la sospensione, per quanto grave, non appare idoneo a sorreggere la decisione”, decidendo per “la rivalutazione da parte del Consiglio di classe del comportamento complessivamente tenuto dall’alunno nel corso dell’anno scolastico”.

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