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Cronaca Foligno

I cacciatori di fantasmi in Umbria per studiare il mistero della "mano morta" di Foligno

Un mistero lungo un secolo e con tanto di impronta lasciata sulla porta ancora oggi visibile e protetta da una teca. "Nel monastero di Sant’Anna, a Foligno, si odono ancora i lamenti di suor Teresa Margherita Gesta, morta tra quelle mura il 4 novembre 1859". Ecco le conclusioni

Gli acchiappafantasmi italiani, il gruppo "thexplan", sono tornati in Umbria per studiare un mistero che da quasi un secolo si tramanda a Foligno ed è arrivato persino alle soglie del Vaticano. Si tratta del fantasma di suor Teresa Margherita Gesta che si aggirebbe "rumorosamente" all'interno del monastero di Sant’Anna. "Nel monastero di Sant’Anna, a Foligno (Pg), si odono ancora i lamenti di suor Teresa Margherita Gesta, morta tra quelle mura il 4 novembre 1859. Lo spirito della donna abiterebbe ancora la stessa stanza che occupò in vita, malgrado sia trascorso più di un secolo dalla sua morte": si legge in siti specializzati in questi misteri. Partendo da questo i cacciatori di fantasmi italiani hanno deciso di investigare personalmente e con i loro mezzi "speciali" per tre mesi il monastero e la stanza dove si manifesterebbe lo spirito della suora. In alcuni scritti e documenti ufficiali si parla di una impronta della mano lasciata su una stanza del Monastero che lo spirito avrebbe lasciato come prova della sua presenza. 

Secondo i cacciatori di fantasmi: "il 23 Novembre la Curia arcivescovile di Foligno istituì un processo per accertare i fatti; venne riaperto il sepolcro e si collocò la mano della defunta Teresa Gesta sull'impronta lasciata sulla porta, e alla presenza di testimoni oculari si attestò che le due combaciavano perfettamente. A questo punto l'impronta venne coperta con un velo, sigillata e la porta rimossa e deposta in un luogo segreto. In seguito la Curia ordinò che l'impronta potesse essere esposta al pubblico, protetta da una cornice e un vetro con tanto di serratura. E' in tali condizioni che noi l'abbiamo trovata".

"La relazione è sottoscritta - si legge nel sito - dalla stessa Madre Badessa Suor Maria Vittoria Costante Vichi, dalle Suore anziane Maria Eletta Bartoccini, Anna Teresa Giovagnoli, Maria Concetta Polcri, Anna Felice Menghini, Maria Maddalena Minelli e dalla Suora Vicaria Maria Angiolina Torelli. Seguono altre testimonianze, in data 2 luglio 1870, del Padre Vincenzo Amoretti dei Predicatori e del Padre Gioacchino Priore Medori Pro-Vicario Generale. Infine, il Padre Giuseppe Sensi, Guardiano dei Minori Osservanti di San Bartolomeo certifica quanto segue, in data 4 aprile 1871:” Che la relazione dell’Abbadessa di Sant’Anna è conforme a quelle testimonianze in essa raccolte, le quali, avuto riguardo agli aggiunti circostanziali anteriori, susseguenti e concomitanti dei tempi, dei luoghi e delle persone, si possano, secondo le regole di sana morale cattolica e della esatta critica, ritenere per non dubbie“.

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Suor Teresa era considerata nel Monastero un vero e proprio esempio: "Le suore che furono presenti alla cerimonia della vestizione raccontarono che Teresa Gesta rimase per un certo tempo rapita da una profonda estasi, e che in convento era un esempio per tutta la comunita' religiosa. Fu sempre molto scrupolosa e severa nell'osservanza delle regole dell'Ordine e usava vestirsi in modo semplicissimo anche quando fu nominata Badessa. Teresa distribui' la sua biancheria alle sorelle e si servi' di quella scartata dalle altre. Nei 33 anni che passò in convento ricopri' tutte le cariche ma senza mai modificare il suo sistema di vita fino a quando, il 4 Novembre 1853 (cosi' riporta il testo) perse conoscenza in seguito a un colpo apoplettico mentre stava scrivendo una lettera al fratello Giovanni. Non riprese piu' conoscenza e mori' alle 4 del mattino".

Dopo tre mesi il gruppo di studio ha scritto i risultati del proprio studio: ecco tutte le conclusioni, i dubbi, i misteri e le certezze.

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