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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Entra in gioielleria facendo un buco nel muro della cantina vicina, preso e rilasciato

A processo un perugino conosciuto dalle forze dell'ordine. Beccato poche ore dopo il colp con tutta la refurtiva

La banda del buco svuota la gioielleria, ma l’autore del furto viene individuato nel giro di poche ore. Ben diversa l’odissea processuale, con il procedimento iniziato nel 2013, ma non ancora iniziata la fase dibattimentale.

Il ladro era entrato nella gioielleria ubicata nel centro storico di Perugia, forzando la porta di un fondo affianco all’oreficeria, sfondando il muro e poi razziando oro, gioielli, orologi e quanti più preziosi potesse aver trovato.

L’orefice si era accorto la mattina successiva del furto, con la bottega a soqquadro, cassetti aperti, vetrine frantumate con oro, pietre preziose, collane, e alcuni lavori dei clienti, tutto sparito. La cassaforte, per fortuna, non era stata toccata, l’allarme aveva fatto scappare il ladro.

Di corsa a fare la denuncia e a sfogliare gli album fotografici delle forze dell’ordine. Il giorno dopo la telefonata: abbiamo preso una persona, venga in caserma a fare il riconoscimento della refurtiva. Tra quegli oggetti c’è tutto quanto è stato portato via al gioielliere. Il quale può uscire dalla caserma con oro e gioielli, incrociando anche il presunto ladro: il giudice non ha autorizzato l’arresto, in quanto non v’è prova che sia stato lui, pur essendo in possesso della refurtiva. Per questo c’è il reato di ricettazione, ma non l’arresto.

Oggi in tribunale il difensore dell’uomo, l’avvocato Carla Pennetta, ha eccepito la nullità degli atti processuali per la mancata indicazione della refurtiva denunciata e restituita.

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