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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

PERSONAGGI E STORIE Il servizio sul tipolitografo BrennoTilli stimola l'intervento di un nostro lettore

Il servizio sul tipolitografo perugino BrennoTilli, anarchico, libertario, nonviolento (lo rispettava lo stesso Aldo Capitini, pur non condividendone i metodi) ha suscitato consensi e memorie tra quanti lo hanno conosciuto. L’amico lettore Stefano Vaselli ci propone un ricordo che Perugia Today pubblica con piacere. Racconta Stefano: “Abitavo in via Bartolo al n. 33, proprio di fronte a piazza Alfani. Tilli aveva la tipografia poco sotto (al civico 56). Avrò avuto 7-8 anni o giù di lì e Tilli aveva da poco apposto, fuori dalla porta del laboratorio, il manifesto su Giordano Bruno” (lo faceva regolarmente il 17 febbraio, in occasione dell’anniversario della morte sul rogo del filosofo nolano).

Spigolatura curiosa: “Preciso che Tilli era, per noi ‘scapestrati’ del quartiere, una inesauribile riserva di strisce di carta di avanzo, con le quali facevamo i "coppini" (i proiettili) per la cerbottana. Era il nostro arsenale, la nostra Santa Barbara”. Poi Vaselli passa al racconto che svela la vocazione “pedagogica” di Brenno, irriverente contro ogni potere, ma disponibile a lasciare un seme nelle giovani generazioni: “Arrivai davanti al suo laboratorio e rimasi un attimo a cercare di decifrare quei caratteri inusuali. Non capendoci nulla, entrai e chiesi a Tilli "Nonno, me lo leggi?".

Stefano Vaselli fa quindi una precisazione di significato storico-antropologico: “Tutte le persone avanti con gli anni erano chiamati ‘nonno’, come forma di rispetto: nonno era qualcuno di importante, anche se oggi quel termine suonerebbe quasi come uno sberleffo”. La conclusione, toccante: “Tilli, pieno di orgoglio, passò una buona mezzora a leggere e a spiegarmi chi fosse quel personaggio con il cappuccio. E fu una grande lezione!”.

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