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Cronaca

Chiede di fare meno rumore alla festa, massacrato di botte da due fratelli

Sotto processo per lesioni aggravate al volto e al corpo che sono costate 70 giorni di malattia alla vittima

La musica e il vocio che provengono dal capannone dove è in corso una festa sono troppo fastidiosi. Così il 50enne che abita vicino decide di andare a chiedere di fare meno rumore, ma finisce in ospedale tutto rotto, con pesanti traumi al volto e al corpo.

Per quell’aggressione vengono accusati due fratelli, difesi dagli avvocati Salvatore Adorisio e Silvia Egidi. Secondo la Procura sarebbero gli autori delle lesioni aggravate perché “in concorso tra loro, colpendolo con calci e pugni al volto e agli arti, provocavano a … lesioni personali – lussazione gleno omerale sinisitro, trauma cranico facciale con frattura ossa nasali, contusione/distorsione terzo dito mano destra, contusione ginocchio destro – dalle quali derivava una malattia giudicata guaribile in giorni 70”.

L’uomo si è costituito parte civile tramite l’avvocato Chiara Pettirossi. L’udienza è stata aggiornata al 2 aprile per consentire ad uno dei difensori, di recente nomina, di valutare le accuse e gli atti nel fascicolo processuale.

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