La Cgil dell'Umbria interviene sull'ennesima morte sul lavoro in Umbria. Infatti, lunedì mattina un giovane boscaiolo di 25 anni è deceduto dopo essere rimasto schiacciato da un albero a Moiano: "Dobbiamo purtroppo intervenire di nuovo nell'arco di pochi giorni per registrare un'altra vittima sul lavoro, un ragazzo di appena di appena 25 anni deceduto mentre svolgeva la sua attività di boscaiolo. E dobbiamo farlo per dire che ogni morte è una tragica lezione”.

Lo afferma in una nota Vasco Cajarelli,  responsabile sicurezza sul lavoro per la Cgil dell'Umbria. “Il lavoratore morto ieri, infatti era impiegato nella silvicoltura, uno dei settori recentemente declassati come a 'basso rischio' dall'accordo Stato-Regioni. Al contrario, già lo scorso anno avevamo avuto due vittime in Umbria proprio in questo settore, e ora ne arriva una terza. E' la dimostrazione lampante di come la delegificazione in materia di sicurezza sul lavoro, che il governo Berlusconi prima e ora quello Monti hanno scelto di portare avanti, è un controsenso che si abbatte sulla salute e sulla vita di chi lavora”.

“Oltre a questo – aggiunge Cajarelli – va detto che la silvicoltura è l'esempio più evidente della frammentazione del mondo del lavoro. Qui, infatti, si assiste a forme di totale subappalto da parte delle imprese italiane del taglio dei boschi a lavoratori stranieri, attraverso un sistema di cottimo, con pagamento al quintale. Un sistema che evidentemente, penalizza moltissimo la sicurezza sul lavoro”.