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Cronaca Borgo XX Giugno

I benedettini perdono la pazienza, chiusa la basilica di San Pietro: "C'è chi ostacola il culto"

Da tre giorni è stato vietato l'ingresso a tutti. Padre Martino Siciliani è in polemica con la Fondazione per l'istruzione agraria con cui divide il convento di Borgo XX Giugno. Tutta colpa di una impalcatura che rischia di provocare il blocco dei turisti e delle attività di culto...

Una delle basiliche più belle e antiche di Perugia è stata chiusa per protesta. Una decisione presa dal benedettino Padre Martino Siciliani da tre giorni dopo essere entrato in protesta con i co-abitanti del monastero di Borgo XX Giugno: ovvero la Fondazione Agraria legata alla Facoltà di Agraria. Tutta colpa di una impalcatura per un restauro di un dipinto che non sarebbe stato concordato né tantomeno sarebbe stato priorità come lavori da portare avanti per tutelare il patrimonio artistico della struttura.

Sulla porta della Basilica padre Martino ha "postato" due messaggi: una lettera e un cartello di chiusura molto polemico. "La Basilica di San Pietro resta chiusa perchè la Fondazione Agraria ostacola palesemente il culto". L'impalcatura è già pronta per essere montata in un periodo di matrimoni, di funzioni religiose, gite di turisti e  appuntamenti già prenotati e messi a bilancio dai benedettini che temono anche delle conseguenze legali con tanto di richiesta di risarcimenti.

Borgo XX Giugno, chiusa per protesta la Basilica di S. Pietro

Il via libera invece sarebbe stato concesso ai lavori (non condivisi comunque) dal primo gennaio del 2014 in un periodo più consono e possiamo dire "morto". "Quattro anni fa - si evince dalla lettera di padre Martino inviata alle istituzioni e al presidente Antonio Cesarini della Fondazione per l'istruzione Agraria - la Fondazione ha fatto ripulire i due quadri più vicini all'ingresso, senza adeguato pre-avviso, causando proteste e minacce di risarcimento degli enti e delle privati verso la Comunità Monastica. In questo l'impatto con l'impalcatura sarà ancora più centrale e il pre-avviso di solo due settimane".

Chiaro che le due istituzioni, pur abitando nello stesso monastero, non dialoghino tra loro e il clima è di quelli da separati in casa. Padre Martino si spinge più in là definendo i lavori previsti inutili mentre ci sarebbe da fare ben altro: "Numerosi esperti hanno spiegato che i dipinti non necessitano di nessun restauro essendo stati oggetto di recupero nel 1966. Mentre sarebbe estremamente urgente  riparare il primo chiostro che cade a pezzi e la cappella del Santissimo". La chiusura della Basilica è ovviamente una provocazione e a breve dovrebbero riprendere tutte le attività.

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