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Cronaca

Rimandato a settembre in matematica, si presenta agli esami di recupero e fa peggio di giugno: bocciato

Secondo il Tar basta anche l'insufficienza in una materia, quando questa è parte fondamentale del corso di studio

Rimandato a settembre in matematica, si presenta agli esami di recupero e fa peggio di quanto aveva riportato alla scrutinio di giugno. E anche il Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria non può che confermare la bocciatura.

A presentare ricorso al Tar sono stati i genitori dello studente, chiedendo l'annullamento del giudizio di non ammissione del figlio alla classe successiva del liceo scientifico.

Lo studente agli scrutini per il primo trimestre aveva conseguito la sufficienza in tutte le materie, tranne matematica, dove aveva il voto di 4, “cui doveva porre rimedio con lo studio individuale oltreché con interventi di recupero in classe a cura della docente titolare dell’insegnamento”. A giugno il giudizio è stato sospeso e “a seguito della conferma della grave insufficienza (4) in matematica” lo studente è stato chiamato a recuperare tramite un corso di 6 ore e una “prova scritta e orale a fine agosto su argomenti relativi a tutto il programma dell’anno”.

Alla prova di recupero scritta, però, lo studente riportava la valutazione di 3 e all’orale di 3,5, fallendo il recupero. Il Collegio docenti all’unanimità deliberava di non ammettere alla classe quinta lo studente in quanto aveva dimostrato lacune che non gli permettevano di affrontare l’ultimo anno e l’esame di maturità.

Nel ricorso si lamenta “la comunicazione scritta alla famiglia di non ammissione dello studente all’anno successivo” e di colloqui con i genitori “in prossimità dello scrutinio finale”, tenuto anche da remoto “impedendo di verificare se la motivazione della bocciatura era stata effettivamente condivisa e redatta da tutti i docenti in quella sede”. Si lamentava, inoltre, “la mancata attivazione di corsi di recupero in matematica, e la mancata segnalazione, dopo gli scrutini di giugno 2023, alla famiglia della possibilità che ... ripetesse l’anno anche per la bocciatura in una sola materia”. Bocciatura in una sola materia che contrasterebbe con una media che si avvicina al 7. Il ricorrente “avrebbe subito una disparità di trattamento rispetto agli altri, in quanto gli veniva sottoposta una prova con un numero maggiore di esercizi”.

Per i giudici amministrativi “il ricorso è infondato e deve essere rigettato” in quanto “il giudizio di non ammissione di un alunno alla classe superiore si basa esclusivamente sulla constatazione dell'insufficiente preparazione dello studente e dell'incompleta maturazione personale, entrambe necessarie per accedere alla successiva fase di studi”. È, inoltre, insindacabile “la discrezionalità tecnica del Collegio dei docenti, la valutazione di non ammissione alla classe successiva che si basi oltre che su voti insufficienti, specie in materie strategiche rispetto all’indirizzo di studi prescelto”. Non è neanche decisiva “la media delle votazioni conseguite dallo studente rispetto alle altre materie, perché ai fini dell’ammissione alla classe successiva sono necessari comunque voti almeno pari alla sufficienza in tutte le materie”.

Nel caso di specie, infine, il Consiglio di classe ha motivato “diffusamente la non ammissione alla classe successiva, sottolineando che la grave insufficienza in una materia caratterizzante proprio il corso di studi in oggetto (tanto è vero che la matematica è anche oggetto della seconda prova scritta all’esame di Stato)”.

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