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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico

Sicurezza, Boccali dice basta: "Togliete questa gente dalle strade"

Dopo la rissa e l'omicidio del tunisino 32enne in Via della Pallotta, il sindaco di Perugia, Boccali chiede alle forze dell'ordine e allo Stato maggiore tutela

Il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, all'indomani dell'omicidio in via della Pallotta, dove un 32enne tunisino ha perso la vita e dopo i continui problemi legati a sicurezza e legalità del capoluogo umbro, chiede maggiore tutela allo Stato e alle forze dell'ordine impegnate sul territorio perugino.

"Quello che è avvenuto la scorsa notte va molto oltre la capacità di sopportazione dei perugini. Un morto accoltellato in una rissa nei pressi di un bar in una zona centrale di Perugia e tutto naturalmente riconducibile allo spaccio della droga ed alla guerra delle bande. La vittima è un nordafricano già inquisito in passato per reati legati alla droga. Come quasi tutti, del resto,  gli altri delinquenti che girano ogni giorno per la città vendendo droga e azzuffandosi per i loro interessi"; ha scritto il primo cittadino in una nota.

Boccali è estremamente preoccupato per il ripetersi di episodi criminali legati allo spaccio di droga e alla microcriminalità che dilaga nelle zone di Fontivegge, Pallota e persino sulle scalette del centro storico perugino, meta di sapcciatori e acquirenti di stupefacenti:  "Da quando sono sindaco ho chiesto, sollecitato, pressato le forze dell’ ordine e la magistratura affinché diano sicurezza ai perugini. E’ il loro dovere; è il nostro diritto. Sono state fatte cose importanti, e certo va riconosciuto che Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, il contrasto al traffico degli stupefacenti lo hanno fatto. Evidentemente non basta. Credo allora sia ora di cambiare toni, da parte della città che rappresento,  e passo, da parte di chi deve dare una risposta: noi questa gente non la vogliamo più vedere sulle nostre strade. Non vogliamo vedere questi spettacoli  raccapriccianti, non vogliamo che questi criminali facciano, più o meno indisturbati, il loro comodo. Non ci basta il lavoro, vogliamo i risultati: nessuna tolleranza, prendeteli e metteteli dentro, e se irregolari, come quasi tutti, siano espulsi, perché Perugia è accogliente, come dimostra la sua storia, con chi viene qui a lavorare, studiare, rifarsi una vita  ma non vuole raccattare delinquenti".
 

Il sindaco, inoltre, ricorda che solo pochi giorni fa, sul territorio è stata smantellata un'organizzazione camorristica che aveva messo le sue radici a Perugia, infiltrandosi nel tessuto economico e sociale: "Il Comune ha sottoscritto un patto per la sicurezza e fa esattamente quanto gli compete. Nel patto è scritto che i problemi su cui concentrarsi sono droga e immigrazione clandestina, spesso legati tra loro. Immagino che nessuno pensi che il narcotraffico possa essere debellato dai  vigili urbani o che i sindaci, tanto più dopo che sono stati privati dello strumento delle ordinanze, abbiano i poteri di magistratura e polizia. La scoperta di una centrale camorrista a Perugia è un fatto inquietante. Il traffico della droga non è certamente un fenomeno slegato da questa aggressione alla città che qualcuno pensa di compiere. Allo Stato chiediamo di tutelarci e di  far tornare Perugia quella che è sempre stata".

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