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Cronaca

Bimba abusata dai genitori, parla il sindaco del piccolo centro umbro: "Situazione familiare degradata? Non ci risulta"

Perugiatoday.it ha parlato con il primo cittadino della piccola comunità dove viveva la mamma arrestata e portata ora al carcere di Capanne. Nessun segnale, nessuna criticità all'apparenza

La bambina di 4 anni abusata sessualmente e filmata per inviare le immagini in uno dei circuiti della pedofilia internazionale viveva in una frazione di un piccolo comune dell'area dell'orvietano, in provincia di Terni. I genitori sono accusati dalla Procura di Firenze di essere gli autori di queste violenze mostruose e si trovano in carcere. Ternitoday.it ha chiamato il sindaco del piccolo comune - che per garantire la massima privacy alla vittima non citeremo come non citeremo il nome del sindaco - per cercare di capire il contesto di tanto squallore e il profilo della madre che ora si trova a Capanne, nell'istituto penale perugino.

Il primo cittadino, sentito telefonicamente, ammette di essere sconvolto per i contenuti dell'inchiesta: "Ho parlato con alcuni cittadini che conoscevano la donna ma nessuno si era mai accorto di nulla. Non c'era nessun segnale che potesse far intravedere un dramma simile. E questo nonostante la donna con la piccola vivessero in una frazione dove ovviamente si conoscono tutti anche gli ultimi arrivati".

La donna quindi non era originaria del posto? "No. Si era trasferita da un altro centro un paio di anni fa. Lui (il padre ndr) non viveva con loro e nessuno dice di averlo mai visto da queste parti. Purtroppo certi drammi, evidentemente, anche in un centro solidale come il nostro riescono ad essere ben celati tra le quattro mura domestiche. E questo ci deve far riflettere sia come amministratori che come padri di famiglia". Insomma una famiglia con genitori separati all'apparenza come tante. "Decisamente si, come tante. Inoltre da quello che ho appurato potevano contare anche su un appoggio familiare dato che c'erano alcuni parenti. Quindi c'era anche una tutela sociale, ideale per poter integrarsi in un territorio non di origine".

Di solito queste situazioni si manifestano in un ambiente difficile, degradato. "Guardi le dico che la donna non ha mai manifestato un disagio economico o di altra natura. Tanto è vero che questo nucleo familiare non solo non è mai stato preso in carico dai servizi sociali (convenzionati con altri comuni dell'orvietano) ma neanche minimamente attenzionato". "Il nostro pensiero va alla piccola che ora finalmente si trova al sicuro. Come comune e comunità vogliamo essere e restare vicini a questa povera bimba. Siamo a disposizione per quel poco che possiamo fare".

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