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Cronaca

Umbria, incendi: il bilancio di un'estate rovente

I dati di metà agosto indicano 213 interventi per il Comando VVF di Terni e 215 per il Comando di Perugia con superfici boscate e non percorse dalle fiamme pari a 884 ettari per Terni e 353 per Perugia

In questa rovente estate del 2012, i vigili del fuoco sono stati chiamati agli straordinari ed hanno operato con grande spirito di sacrificio rinunciando, alcuni, anche al periodo di ferie programmato, per difendere l'ambiente e garantire la sicurezza ai cittadini.

Oltre ai vigili del fuoco anche le lavoratrici e i lavoratori del corpo forestale, sono stati impegnati a combattere fuochi causati da ignoranza e spesso disattenzione. In particolare i Vigili del Fuoco dell'Umbria si trovano oramai da due mesi a fronteggiare una difficile situazione inerente gli incendi di bosco in questa torrida estate che ancora non accenna a scemare.

I dati statistici, di per sé, forniscono già abbastanza chiaramente il quadro sulla gravosità della stagione, ma non rendono visibili nello specifico i tanti ulteriori impegni a cui tutto il personale operativo, tecnico, e dirigenziale dei Vigili del fuoco è stato ed è ancora chiamato a rispondere.

I dati ufficiali a metà agosto indicavano già ben 213 interventi per il Comando VVF di Terni e 215 per il Comando VVF di Perugia con il coinvolgimento di superfici (boscate e non) percorse dalle fiamme corrispondenti a 884 ettari per Terni e 353 per Perugia. A tutto ciò deve essere sommato l'impegno dei vigili del fuoco dell'Umbria rispetto al sisma nella pianura padana emiliana, l'ordinaria risposta alle chiamate di soccorso della popolazione, le missioni varie presso nuclei elicotteri o per la formazione e i tanti interventi preventivi a difesa dell'ambiente.

La sicurezza nel lavoro ha per questi operatori ha una valenza fondamentale per la propria integrità e quanto accaduto negli ultimi giorni a livello nazionale rispetto alle attrezzature di sicurezza per il personale operativo, rivelatesi di qualità scadente (vedi guanti ed elmi) ha creato disagio e disorientamento negli operatori VVF.

Altrettanto possiamo dire per le difficoltà organizzative riscontrate nella gestione del personale, che ha prodotto l'esposizione degli operatori ad un rischio troppo elevato, rischio che di fatto si è concretizzato in numerosi infortuni In molti casi, il ricorso continuo al personale in straordinario o il prolungamento dell'orario di lavoro per sostenere il carico della risposta alle elevate richieste di soccorso della cittadinanza, non hanno permesso il normale recupero psico-fisico, esponendo il personale stesso ad un rischio più elevato per gli infortuni, così come accaduto nella serata del 20 luglio nei pressi di Acquasparta, dove, il personale e stato impegnato per oltre 72 ore tra Spoleto e Terni e dove sono state utilizzate squadre con numeri ridotti rispetto a quanto stabilito dalle norme, situazione che è stata sfiorata alcuni giorni fa anche nell'intervento presso Piegaro (Pg).

Una prassi che per mancanza di personale è divenuta molto comune in tutte le realtà territoriali, la costituzione di squadre a numeri ridotti, viene fatta a grave rischio della sicurezza degli stessi vigili del fuoco e a danno del servizio, che, non può essere ottimale al pari di quello reso da una squadra al completo.

Tutto ciò è il risultato dei tagli che il Corpo subisce già da dieci anni e sarà aggravato da quanto deciso con gli ultimi provvedimenti governativi e con la spending-review che perpretando ulteriori tagli lineari, porterà al collasso il Corpo Nazionale VVF:

- risparmi di gestione su forniture e manutenzioni (sedi di servizio, mezzi ed attrezzature),
- taglio delle assunzioni e mancato ripristino del Turn-over,
-mancato recupero della dotazione organica standard; siamo a meno 2500 unità rispetto alle previsioni definite nel 2005.

La FP CGIL e la Fp Cgil VVF Regionale Umbria chiedono alla Politica e alle Istituzioni Regionali di farsi carico di tali problematiche e di sollecitare investimenti e interventi normativi di semplificazione: la sicurezza della cittadinanza è un bene comune, un Corpo dedicato al soccorso che non è più in grado di garantirlo, significa un servizio essenziale in meno per la popolazione e per tutti quei cittadini che contribuiscono con il pagamento delle tasse, al sostegno dello Stato e alla resa dei servizi pubblici essenziali.

Una revisione delle norme sugli incendi boschivi affinché si chiariscano le competenze tra le varie amministrazioni che concorrono nella campagna antincendio. I sindavati chiedono l'implementazione degli investimenti della Regione rispetto alla convenzione Regionale con il CNVVF e nuove assunzioni per ristabilire i numeri minimi della dotazione organica. Riteniamo fondamentale inoltre la rivisitazione della normativa previdenziale affinché si tenga in considerazione la gravosità del lavoro, le malattie professionali e le conseguenze psico-fisiche di un lavoro estremamente usurante come quello dei Vigili del Fuoco.

L'incendio sulla montagna di Poreta

 

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