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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza Francesco Morlacchi

La bicicletta della discordia appesa fuori dal bar, la municipale: "Solo questione di buon gusto"

Parla la comandante della Municipale, Nicoletta Caponi. Ecco il suo commento sul caso della bici appesa al muro esterno del Caffè Morlacchi

“Nessuna minaccia di contravvenzionare, ma solo un invito a togliere un oggetto che recava disdoro alla città”. Parla la comandante della Municipale, Nicoletta Caponi, invitata dal cronista a una parola di commento sul caso della bici appesa al muro esterno del Caffè Morlacchi, nella piazza omonima. Il fatto aveva suscitato reazioni vivaci, specie tra il pubblico giovanile che leggeva, nella pro-vocazione, un modo scelto dall’artista (in mostra all’interno) per richiamare attenzione su di sé e sulle proprie opere. Diversi lettori, appunto, reagivano chiedendo a quale articolo del codice della strada o del regolamento municipale si appellassero i due vigili, nel momento in cui avevano minacciato (se effettivamente lo hanno fatto) di elevare contravvenzione. “Nessuna minaccia, ma solo un invito. Nessuna violazione di legge da parte dell’autore dell’installazione o dei titolari dell’esercizio – sottolinea pacatamente la Caponi – ma solo una questione di gusto e di buon  senso”.

E prosegue: “Pensi cosa succederebbe, se ciascuno decidesse di esporre un manufatto, una pentola a pressione o che so io, sulle pareti della propria abitazione. Sarebbe il caos!”. Come darle torto? Poi una conclusione di buon senso: “C’è poi da considerare che siamo in pieno centro storico e che il decoro della città va rispettato. Peraltro, tutti noi passiamo quasi quotidianamente per questa piazza: potevamo fingere di non vedere?”. “Anche il sindaco mi ha detto che potevamo lasciar perdere. Ma come si fa? Se chiudiamo gli occhi, veniamo criticati. Se interveniamo, si trova da ridire. Il nostro è il mestiere più ingrato del mondo”. Nella chiacchierata emerge, peraltro, che il comando si era posto il problema già da qualche tempo e non è vero che se ne sia accorto solo adesso. “Abbiamo chiesto – precisa Nicoletta Caponi – un parere alla soprintendenza e ne abbiamo atteso la risposta. Ma questa, almeno fino ad oggi, non è mai arrivata”.

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