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Cronaca Città di Castello

A processo la baby gang di Città di Castello: furti nel cuore della notte, spaccate e danni

Oggi in aula sono stati ascoltati due giovani- all'epoca dei fatti minorenni-che davanti al giudice si sono avvalsi della facoltà di non rispondere

Una serie di furti a non finire, vandalismo, danneggiamenti e spaccate: tutto ad opera di un gruppo di giovanissimi (tra cui alcuni minorenni) che avrebbero agito a Città di Castello qualche anno fa. Oggi il processo è tornato in aula, con l'ascolto di due degli giovanissimi che all'epoca dei fatti erano minorenni, davanti al giudice si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. 

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I fatti risalgono al 2008. A finire sotto la lente della giustizia una banda di giovani: le indagini erano partite dopo alcune razzie avvenute in Altotevere. Gli imputati, all'epoca già maggiorenni, in concorso con minori avrebbero scagliato pietre contro la porta d'ingresso di un liceo, con l'aggravante dei futili motivi. Alla banda sono stati contestati anche vari furti, tra cui quello a danno di un annesso agricolo al fine di rubare motoseghe, pinze, cacciaviti, coltelli, le chiavi della porta del magazzino e varie bottiglie di liquore. Ancora, si sarebbero introdotti all'interno di un appezzamento di terreno dannegiando un' "Ape" Piaggio e una trivella, rubando una falce da fieno, una motosega e alcuni attrezzi agricoli. In un'altra occasione, sarebbero entrati all'interno di alcune roulotte, impossessandosi di televisore, orologio, videoregistratore, decoder, e altri oggetti personali, danneggiando anche gli oblò dei mezzi. 

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Oltre ai furti, la "terribile" banda avrebbe compiuto dei veri e propri atti vandalici, danneggiando condizionatori d'aria ed altri elettodomestici "all'interno di un prefabbricato adibito a rimessa attrezzi edili ed area ricreativa del personale, fino ad incendiare con una fiamma ossidrica la maniglia della porta del prefabbricato, e infrangendo il vetro di una finestra con  un piccone". In un'altra delle loro notti "brave", avrebbero rubato in un centro sportivo tre sedie a rotelle per disabili utilizzate per il gioco del tennis, per poi abbandonarle lungo il centro cittadino. Tra i reati contestati, anche il danneggiamento ad una cabina elettrica del Comune di Città di Castello e adibita all'illuminazione pubblica. Presa a calci lasciando scoperti i fili elettrici. 

Si tornerà in aula il prossimo 14 marzo, questa volta davanti al giudice sfileranno sette testimoni del pubblico ministero e si tenterà di chiarire le posizioni di tutti i giovani implicati, uno dei quali è difeso dall'avvocato Francesco Paolieri. 

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