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Cronaca

Ater Umbria bilancio in positivo, ma l'Imu 2013 fa paura

Bilancio in equilibrio nonostante le nuove imposte, ma per il futuro non sarà facile sostenere l'Imu, in vista nuovi canoni con il nuovo criterio Isee

In una conferenza stampa svoltasi questa mattina - 9 gennaio - Ater Umbria (Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica) ha voluto tracciare un 'primo bilancio certo' delle attività condotte in questi due anni, dopo l'unificazione delle aziende provinciali di Terni e Perugia effettiva dal primo gennaio 2011. Presenti il presidente di Ater Umbria Alessandro Almadori con alcuni membri del consiglio di amministrazione, e l'assessore regionale alle politiche abitative Stefano Vinti

La nuova azienda regionale ha attuato una politica aziendale, secondo quanto sottolineato durante l'incontro con la stampa, rivolta al risparmio delle risorse, al contenimento dei costi di gestione, alla razionalizzazione delle funzioni e all'ampliamento dell'area di intervento: come la razionalizzazione e il passaggio a medesimi sistemi di rete, l'introduzione di nuove e piu' efficienti procedure gestionali attraverso l'acquisizione di nuovi software evoluti. Innovazioni tecnologiche che hanno aiutato ad attivare una gestione più equilibrata ed efficiente delle risorse di quella che è la più grande azienda immobiliare della regione.

"Siamo qui a parlare di un'azienda in equilibrio e sana, grazie anche alle buone gestioni pre-Ater Umbria, nonostante il pagamento dell'Imu". Il presidente dell'Ater ha ricordato inoltre che l'azienda nel 2012 l'Imu pagato dall'azienda è stato di poco superiore ai 2 milioni di euro, a fronte di un ricavo dagli affitti di circa 10 milioni di euro. Secondo Almadori, la questione sarà più difficile da gestire nel prossimo anno e la nuova tassa è una zavorra per gli investimenti su nuovi alloggi e manutenzione: "non sarà possibile per lungo tempo sostenere questo tipo di tassazione soprattutto se aumenterà l'aliquota, con un raddoppio quindi della cifra da pagare". Se per l'Imu del 2012 lo stato ha concesso uno sconto d'aliquota portandola al 0,38%, con il passaggio dei soldi ai comuni le amministrazioni locali potrebbero voler ricavare l'aliquota intera dello 0,76 così da azzerare quasi completamente i fondi per interventi di qualsiasi tipo.  

Ater Umbria - questione alloggi

L'Ater ha in gestione quasi 10 mila alloggi (7.987 a canone sociale, 809 locati a locazione permanente, 822 locati a uso diverso) e la questione alloggi non è argomento semplice, soprattutto in momenti come questi di totale crisi del settore immobiliare e di nuove tassazioni, e infatti l'intera filiera ad essere in difficoltà e la richiesta, come fa notare l'assessore Vinti "è di quasi 10000 richieste di alloggi con la stragrande maggioranza a canone sociale". Dal 2004 al 2012, ha ricordato Vinti, sono stati 2.200 gli appartamenti costruiti dall'Ater. 

"La Giunta regionale, - ha aggiunto Vinti - nonostante i tagli degli ultimi due governi nazionali, ha raddoppiato le risorse a sostegno degli affitti, e cerchiamo di fare dei correttivi meno dolorosi possibile anche se siamo costretti a rivedere i canoni degli inquilini. Il nuovo Governo però dovrà invertire la rotta per le politiche di edilizia residenziale".

Per trovare le risorse Ater sta pensando ad una migliore gestione della morosità storica, che si aggira introno al 28% (+5% nel 2012), una differenziazione del canone attraverso tabelle e fasce in base all'Isee; ad un controllo più incisivo con l'aiuto della Guardia di Finanza grazie all'incrocio di vari database. Ma soprattutto sarà importante dare il via ad una piano politico strategico sugli alloggi che può essere strumento di rilancio economico sociale dell'Umbria.

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