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Cronaca

Si "ferma" la giustizia in Umbria, avvocati sul piede di guerra: " Così non va..."

Da oggi fino a venerdì 14 aprile nuova astensione degli avvocati: nervi tesi sulla riforma della prescrizione e sul processo a distanza a carico dei detenuti

Prorogato per un'altra settimana ancora  lo stato di agitazione della Camera penale di Perugia ( in concomitanza con l'Unione delle camere italiane) in tema di riforma del processo penale. Da oggi fino a venerdì 14 aprile, è stata proclamata astensione dalle udienze e dalle attività in materia penale dopo che il disegno di legge è stato approvato con fiducia al Senato.

"Con questa seconda astensione nel giro di poche settimane, vogliamo dare un messaggio forte in favore del giusto processo che questo disegno legge compromette" - Ha sottolineato l'avvocato Laura Modena, vice presidente della Camera Penale di Perugia. "Qui si ignorano le esigenze dei cittadini". 

Nonostante le innumerevoli critiche sollevate nei confronti della riforma, si è proceduto al Senato con il voto di fiducia, impedendo - secondo i professionisti - che si potesse sviluppare la necessaria discussione sulle controverzie del disegno di legge, in particolare i punti riguardanti la riforma sulla prescrizione e sull'estensione dell'istituto del processo a distanza.

"Allungare la prescrizione attraverso lo sproporzionato aumento delle pene edittali significa dilatare indebitamente i già troppo lunghi tempi del processo penale, violando la presunzione di innocenza , il diritto alla vita degli imputati e la dignità delle persone, mortificando l’interesse dell’intera collettività a conoscere nei tempi più brevi se un imputato è colpevole o innocente". 

"Speriamo che la politica sia sensibile e che ripensi criticamente la scelta e sottoporre al dibattito parlamentare la questione - sottolineato il presidente della Camera Penale di Perugia, l'avvocato Francesco Falcinelli. Non si possono calibrare i processi su prescrizioni e tempi lunghi, nè si possono trovare escamotage.

Il nodo della questione e i nervi tesi. Il disegno di legge sulla riforma del processo penale, rischia di allungare pesantemente i tempi già "lumaca" del processo stesso - spiega Ilario Taddei, Insomma, anzichè aumentare le garanzie processuali ed abbreviare la durata del processo, si rischia di andare contro gli interessi e i diritti dei singoli cittadini, che siano imputati o parti offese. Se il carcere è considerata una misura non punitiva, ma riabilitativa, è paradossale che una pena divenga definitiva dopo 10, 15 anni. Verrebbe in tal modo a mancare il presupposto della riablitazione, soprattutto nei confronti di persone giovani. 

Altro punto fondamentale è il processo a distanza per i detenuti che di fatto annullerebbe ogni contatto diretto fra l'imputato e il suo legale in sede di udienza. Anche in questo caso, andando contro il diritto del cittadino di poter assistere al proprio processo. Inoltre, anzichè risparmiare per il trasporto dei detenuti, si andrebbero a gonfiare le spese anche perchè- come sottolineato dall'avvocato Silvia Egidi -  le carceri andrebbero dotate di impianti per la video conferenza e aumenterebbe anche il numero di agenti di custodia, togliendo di fatto risorse umane da impiegare in altri ambiti". 

In conferenza stampa erano presenti anche i consiglieri del direttivo della camera penale Ilario Taddei, Michele Morena, Massimiliano Sirchi e Donatella Donati.

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