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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

L'assicuratore "amico" prende il caffè a casa dei clienti e sparisce con il soldi, processato

Una volta scoperto che aveva intascato le rate e i pagamenti dell'assicurazione si è difeso adducendo una malattia sua e poi del figlio, in realtà si giocava i denari alle slot

Era un amico, un confidente, una persona attenta ai bisogni dei clienti. Passava a casa a ritirare la rata dell’assicurazione, aveva sempre i moduli pronti solo da firmare. Quante chiacchiere davanti ad un caffè al tavolo della cucina. Un agente assicurativo vecchio stile.

Poi era successo qualcosa. I clienti dell’assicurazione avevano iniziato a ricevere lettere e telefonate di sollecito a pagare le rate o i rinnovi annuali. Tutti si domandavano come fosse possibile, avevano tutti pagato. La ricevuta, però, quella volta l’agente non l’aveva rilasciata, adducendo una scusa: ho lasciato il blocchetto a studio, te la faccio e ripasso appena posso.

Decine e decine di clienti che protestano, l’assicurazione che vuole i soldi. Facile finire dai carabinieri per denunciare l’accaduto. Ancor più semplice puntare gli occhi sull’agente assicurativo.

E spuntava fuori che alcuni degli assegni dei clienti li aveva incassati personalmente l’agente, mentre del contante non si aveva traccia, anche se la pista più battuta portava direttamente alle slot machine e alle scommesse.

Poi la confessione, anzi le confessioni. L’agente stava attraversando un periodo negativo, era malato, poi la malattia era del figlio (fa più presa). La promessa di restituire tutto (cosa che non è avvenuta).

Da qui il processo per appropriazione indebita a carico dell’uomo.

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