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Cronaca

Caso Goracci, una trappola a tempo per smascherare la "cricca"

Dopo i primi avvisi di garanzia gli inquirenti e l'amministrazione comunale decisero di affidare un rapporto di sostegno alle indagini ad una dirigente Cecili che avrebbe fatto la spia

La trappola – non confermata dai magistrati – è scoppiata nelle mani del dirigente comunale:Lucia Cecili, l’ultima in grado di poter entrare e uscire dal Comune dopo la caduta politica del vice-sindaco (fatta fuori perche non si fidava dal sindaco Guerrini) e il trasferimento al Palazzo Cesaroni di Orfeo Goracci.

I magistrati ma anche l’amministrazione comunale sapevano che la donna era legata sentimentalmente – come scritto nell’ordinanza degli arresti – a Goracci e proprio a lei fu affidato il compito di coadiuvare i carabinieri per l’indagine sull’ex sindaco. Praticamente come aver messo un collare elettronico ad un lupo nel Parco dell’Abruzzo per capire dove si reca e cosa si appresterà a mangiare.

La Cecili, secondo gli inquirenti, ha dimostrato la smania di liberarsi di faldoni di provvedimenti e delibere da parte dell’ex sindaco Ercoli e del sistema presunto, distruggendo lei stessa prove – recuperate in parte – o facendole recapitare direttamente casa della sua sodale. Tutti documenti riguardanti aste, valutazione personale, riorganizzazione degli uffici, trasferimenti di dipendenti non allineati, delibere e ordinanze

Inoltre, secondo sms e intercettazioni telefoniche, la dirigente avrebbe informato gli indagati sulle richieste dei Carabinieri. La trappola è dunque scattata ed ha portato agli arresti immediati e a individuare un giro più ampio di sospetti. La stessa Cecili, intercettata, ammetteva con la Ercoli di sentirsi un sorvegliato speciale e che allo stesso tempo di aver paura: “se non finisce tutto in una bolla di sapone, scoppia un casino….secondo me ce gimo a fa male”. Perché ex amministratori che hanno espresso fiducia nel loro operato portato avanti per il bene della collettività “dovevano portarsi via dei documenti ufficiali”?

''Una giustizia piena e definitiva pensando in particolare alle vittime'' e rivolge un pensiero ''alle tante famiglie coinvolte, direttamente e indirettamente, nella vicenda'' il vescovo di Gubbio monsignor Mario Ceccobelli commentando gli arresti di ex amministratori e dirigenti del Comune. Vicende che - sostiene - ''stanno provocando profonde ferite e lacerazioni nel tessuto sociale eugubino''.
''Facciamo assegnamento - sottolinea il vescovo - sul procedimento e sulle conclusioni dell'iter giudiziario affinche' l'intera vicenda possa essere del tutto chiarita''

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