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Cronaca Corciano

Il clan della spaccata che ha colpito 20 volte: ora sono tutti in galera

Un clan con forti gerarchie che commissionava i furti a Perugia, Corciano e in provincia. Ben 11 arresti. Ecco come operavano, come colpivano. L'indagine dei militari

Una banda specializzata in assalti notturni contro aziende, bar, tabacchi e centri commerciali. In grado di aprirsi la via, con arnesi di scasso, in ben 20 occasioni e tutta la refurtiva veniva ricettata e monetizzata. In particolare hanno colpito a Corciano, ma anche a Perugia e in altri comuni della Provincia, ma dopo due anni di scorribande i Carabinieri di Perugia sono riusciti a identificarli ed arrestarli: a Capanne è finito un clan di 11 elementi tra cui italiani, romeni e tunisini. Tra gli affari criminali anche spendita di banconote false e spaccio di droga (coca, hashish e marijuana". I reati contestati vanno dall'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati, ricettazione, spaccio e spendita di monete falsificate.

L’indagine dei militari prende spunto da una serie di furti avvenuti presso alcuni bar, tabaccherie, concessionari, ditte private sin dalla fine del 2012 a tutto il 2013 nel comune di Corciano, Torgiano, Marsciano, Magione e Perugia. La refurtiva rimmessa sul mercato nero e non solo consisteva in ingenti quantitativi di carburante, gratta e vinci, stecche di sigarette, carrelli elevatori, slot machine, generi alimentari, capi di abbigliamento, autovetture, stufe, caldaie e sacchi di pellet, denaro contante. 

In manette il clan dei furti: colpi a Corciano e Perugia, ecco gli arrestati

Tutti i furti commessi avevano il solito modus operandi che consisteva nel forzare le porte di ingresso e le reti di recinzione, utilizzando attrezzi da scasso, o come constatato in un episodio a Magione nel febbraio del 2013 ai danni di un supermercato, tentando di asportare la cassaforte presente all’interno e trascinandola dopo averla agganciata con un cavo ad un’auto. 

Il clan dei furti aveva una struttura organizzata e gerarchica (composta principalmente da 5 soggetti: 1 italiano e 4 stranieri) rilevante in relazione. I capi pianificavano i colpi e individuavano gli obiettivi, mentre il resto del gruppo eseguiva gli ordini. 

La banda si occupava anche di spacciare droga tra Corciano e Perugia potendo contate su 200 acquirenti fissi. Dalle intercettazioni si evince l’uso di nomi in codice per descrivere lo stupefacente come “la pittura verde” per la marijuana, la “pittura scura” per l’Hashish, “bombolone” per indicare la “canna”, “formaggio per la pasta” e “mozzarella” per la cocaina.

Mentre le banconote false arrivavano direttamente dalla Campania: sono state sequestrate per un valore "apparente" di 2mila. Le banconote venivano spese durante fiere paesane e nei centri commerciali della zona di Corciano e Perugia. 

Gli ARRESTATI:

SORVINO Vincenzo cl.1976 (Italia) arrestato a Napoli

ISELACHI Hajrulah cl.1968 (Kosovo) arrestato a Corciano

MANOILA Vasile cl. 1968 (Romania) arrestato a Pordenone

EL KOUK Lamine cl. 1983 (Tunisia) arrestato a Corciano

DE ROSA Raffaele cl.1978 /Italia) arrestato a Milano

CARILLO Luigi cl. 1971 (Italia) arrestato a Corciano

COPPOLA Alessandro cl. 1980 (Italia) arrestato a Napoli

DEL GROSSO Antonio cl.1989 (Italia) arrestato a Napoli

AIUTO Rosario cl. 1954 (Italia) arrestato a Corciano

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