Maxi operazione dei carabinieri di Viterbo con l'arresto di 40 persone e 112 perquisizioni tra Umbria, Lazio e Lombardia. Per l'accusa, gli arrestati finanziavano l'acquisto di stupefacenti e sostanze dopanti anche con estorsioni, usura, furti e sfruttamento della prostituzione

Dalle prime luci dell'alba, i militari della compagnia di Viterbo stanno notificando un'ordinanza di custodia cautelare a carico di 40 persone responsabili, a vario titolo, di spaccio di sostanze stupefacenti e anabolizzanti, usura, estorsione, furto e sfruttamento della prostituzione.

Gli arrestati farebbero parte di un'organizzazione criminale che operava in Tuscia e nel ternano, e che avevano creato una vasta rete di spaccio con canali di rifornimento che facevano capo a narcotrafficanti nella capitale e nel nord Italia.

In tutto 112 le perquisizioni, condotte nei confronti degli arrestati e di altri indagati, tra le province di Roma, Viterbo, Perugia, Terni e Cremona: tra gli obiettivi anche tre palestre. Nella provincia del capoluogo umbro, secondo quanto riferito dai carabinieri perugini, ci sarebbe stato solo un obbiettivo, ma ulteriori particolari saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 presso la sede del Comando Provinciale dei carabinieri di Viterbo.

Non solo la banda finanziava il traffico di droga anche con i proventi di estorsioni e usura, di cui erano vittime gestori di alberghi e bar, e dello sfruttamento della prostituzione. In un'occasione, accertata dai militari, una ragazza straniera è stata violentata per costringerla a lavorare in strada.