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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

La cosca chiama e gli 'ndranghetisti "umbri" uccidono chi sgarra sulla cocaina

I Ros e i carabinieri di Perugia infliggono un duro colpo agli uomini e le donne della 'ndrangheta che operano o hanno interessi in Umbria. Due ordinanze di custodia cautelari: in carcere gli assassini e i mandanti di Roberto Provenzano. La seconda: fiume di coca in arrivo nei borsoni consegnati agli autobus che fanno la spola tra Cirò Marina e Perugia

La 'Ndrangheta uccide anche in Umbria. Lo fa per difendere i suoi interessi legati prevalentemente al narcotraffico. Tanta cocaina che arriva con dei trolley su alcuni pullman che fanno la spola da Cirò Marina a Perugia.. Dai 7 ai 15 chili di "neve" purissima in arrivo ogni 15 giorni e che viene prelevata da insospettabili fiancheggiatori. Dunque in alcuni di quei borsoni non ci sono 'nduja, melanzane ripiene, pane (quello buono salato) e peperoncini  inviati dalla famiglie ai lavoratori e a studenti onesti calabresi che vivono e fanno girare l'economia di Perugia. Ma c'è cocaina venduta all'ingrosso dalla cosca Farao-Marincola ai propri sodali presenti da anni in provincia di Perugia.

La 'Ndrangheta è ormai un male che sta uccidendo e avvelenando la nostra Umbria. La conferma ulteriore è arrivata all'alba del 14 gennaio 2015 quando entrano in azione ancora una volta i Ros e i carabinieri di Perugia per eseguire due ordinanze di custodia cautelare, distinte ma collegate tra loro. In 21 vengono indagati: c'è chi finisce direttamente a Capanne, chi hai domiciliari e chi invece si becca altre restrizioni. Arresti che dimostrano nell'operazione "Sotto Traccia"  che in Umbria la 'Ndrangheta non minaccia soltanto, non ricicla soltanto ma uccide anche barbaramente con un colpo alla testa. Il tutto sempre in nome della cocaina.

I carabinieri, grazie a nuove intercettazioni e tecnologie, sono riusciti a risalire agli autori e ai mandanti dell'omicidio di Roberto Provenzano avvenuto a Ponte Felcino nel novembre del 2005.  Per questo omicidio era accusato solo Gregorio Procopio il cui processo è arrivato attualmente in Cassazione. Ora in carcere sono stati spediti altri sei soggetti su 7 indagati. Il movente: il Provenzano non aveva obbedito agli ordini sulla gestione di un carico di cocaina.

VIDEO-INTERCETTAZIONE Pianificazione di un omicidio

Una intercettazione di uno dei capi-cosca ha ribadito, nel 2013, come ci si deve comportare a Perugia se uno degli affiliati fa degli sgarri: "Un colpo in fronte...come fatto per Provenzano". Lo stesso Procuratore Anti-Mafia Antonella Duchini ha spiegato che "ormai il sodalizio criminale legato alla 'ndrangheta in Umbria usa gli stessi metodi dell'associazione criminale ben conosciuto dalle cronache giudiziarie". La 'ndrangheta umbra poteva contare anche su un arsenale che era gestito da un affiliato ora accusato di detenzione e porto di armi da guerra.

VIDEO-INTERCETTAZIONE Il potere di Cirò Marina sull'Umbria

L'altra operazione anti-mafia prende spunto dall'Operazione "Quarto Passo" dove è stata smantellata una intera cosca ormai ben infiltrata a Perugia e a Ponte San Giovanni In particolare. I famosi trolley della droga continuavano ad arrivare nel capoluogo umbro con il solito metodo: tanta cocaina tra tagliare fino a tre volte e poi da far spacciare a pusher "a contratto" sia a Perugia che a Terni. In questo caso sono 14 le persone finite nel mirino della Giustizia. 

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