Anni da incubo, quelli vissuti da un geometra di Arezzo: un rapporto professionale, quello instaurato fra la vittima e un giostraio di Città di Castello, trasformato nel tempo in minacce ed estorsioni da parte del tifernate, arrestato dai carabinieri di Arezzo. 

 Tutto ha inizio nel 2008, quando il giostraio commissiona infatti un progetto al geometra per lavori edilizi ad Arezzo senza autorizzazioni da parte del Comune, si aprirà così un processo a carico del giostraio che si concluderà nel 2009 con una sentenza di condanna per "abusi edilizi". Ed è proprio allora che inizia a contattare il geometra progettista dei lavori, al fine di chiedere soldi per "oneri di urbanizzazione" pagati per il lavoro commissionato, e spese legali sostenute nel procedimento, per un importo pari a 10mila euro. Il geometra però, nel frattempo senza lavoro, acconsente a versare le somme, anche se in maniera rateale, tale da far balzare gli interessi, nel giro di 4 anni, a 15mila euro.

Le somme, in parte vengono versate su una carta postepay di una complice, ma i pagamenti rallentano e il giostraio lo inizia a minacciare costringendolo a firmargli cambiali. Lo tempesta di chiamate arrivandolo a miacciare di ritorsioni fisiche, qualora non avesse provveduto al pagamento.  Scatta la denuncia e le indagini, condotte dai carabinieri di Arezzo, portano a far luce sull'episodio: arrestato per estorsione, all'interno della roulotte sono state ritrovate le cambiali sottoscritte dal geometra aretino. Rimangono ancora da valurare le posizioni dei complici, intanto l'arresto del giostraio è stato convalidato questa mattina.