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Cronaca

Il Governo manda in serie "b" l'aeroporto umbro, ma vale 200mila passeggeri

Tutta l'Umbria in rivolta contro il Governo: declassato uno dei pochi aeroporti italiani in aumento di passeggeri e finanziato dalla stato per i 150 anni dell'Unità d'Italia

"Lo scalo aereo perugino San Francesco d''Assisi rientra pienamente nelle linee guida elencate nell'atto d'indirizzo del Piano di sviluppo aeroportuale reso noto oggi: allora perchè non è stato inserito tra gli scali di interesse nazionale, come invece altri aeroporti di minore rilevanza per tanti aspetti?". A chiederlo, con toni molto polemici verso il Governo, è Mario Fagotti, il presidente della Sase, la società che gestisce lo scalo umbro.

"In realtà - spiega Fagotti - per noi cambia poco o nulla in termini di investimenti, visto che negli ultimi anni abbiamo rilanciato la struttura investendo 60 milioni di euro, 30 di provenienza statale e 30 regionale. Le difficolta'' potrebbero sorgere per quanto riguarda la gestione perchè dovremmo fare fronte a varie spese, come quella per l'Enac o per i vigili del fuoco".

"L'aeroporto umbro rientra in tutti i parametri elencati nella premessa dal piano: dalla salvaguardia degli investimenti, al criterio di uno scalo per ogni regione (quando invece altre diverse dall'Umbria ne conservano due o tre). E sul pareggio di bilancio, che comunque è in ordine, stiamo facendo valutare il danno provocatoci dal fatto che il ministero dell''Economia non ci ha ancora rilasciato la concessione ventennale"

Dopo aver ricordato che nel 2012 per lo scalo umbro sonovtransitati 201.300 passeggeri, Fagotti si chiede polemicamente "per quale ragione un Governo dimissionario si sia preso la responsabilità di emanare un atto così importante, per modificare il quale ci aspettiamo che la nostra presidente di Regione, Catiuscia Marini, batta i pugni sul tavolo in sede di Conferenza Stato-Regioni".

LE REAZIONI  ''Clamorosa esclusione dell'aeroporto di Perugia fra i 31 di prima fascia nell'atto di indirizzo per la definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale emanato dal ministro dei Trasporti, Corrado Passera": ha affermato il consigliere regionale Smacchi del Pd.

"Il governo Berlusconi - ricorda Guarducci in una nota - aveva appena investito oltre 40 milioni di euro per l'ampliamento, a firma Gae Aulenti, grazie alle misure finanziarie varate dal governo Prodi in previsione delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unita' d'Italia. Non avendo parlamentari di peso nel 'Paradiso montiano', non potevamo attenderci notizia diversa":ha affermato il capolista alla Camera Eugenio Guarducci.

"L'incompetenza che traspare da questa scelta - dice Brutti in una nota - deve spingere tutte le istituzioni umbre ad azioni ben piu' vigorose e significative del bivacco sotto la galleria della Guinza. L'Umbria, nell'ovvia assenza di porti e affacci sul mare, e' l'unica regione che non è dotata di un'infrastruttura ferroviaria, aeroportuale e perfino autostradale, sempre che non venga convertita a pedaggio la E45".

 "L'atto d'indirizzo varato oggi dal ministro Passera, che esclude l'aeroporto San Francesco (di Perugia, ndr) dagli scali di interesse nazionale, sorprende in quanto non si capiscono i criteri tecnici ne' gli elementi che hanno portato a tali scelte": lo ha affermato il Presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini.

Il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, si e' detto ''stupito, per molte ragioni'' dal fatto che che "l'aeroporto dell'Umbria sia così sottovalutato dal governo, tanto da non essere considerato di importanza ed interesse nazionale" nell'atto d'indirizzo del Piano di sviluppo aeroportuale reso noto oggi.


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