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Cronaca

Gli Arconi del Centro - Intervista a chi boccia il progetto della riqualificazione, Monella: "Ecco perchè non va...."

Prima puntata sulla discussione che anima a Perugia la riqualificazione degli Arconi del centro storico. Partiamo con il partito del "no" e nei prossimi giorni ascolteremo tutte le voci e valuteremo il progetto

Prima puntata sulla discussione che anima a Perugia la riqualificazione degli Arconi del centro storico. Partiamo con il partito del "no" e nei prossimi giorni ascolteremo tutte le voci e valuteremo il progetto. Un dialogo in attesa di vederli finiti e solo allora sarà possibile dare un giudizio oggettivo. Buona lettura.

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Mauro Monella, architetto urbanista, storico e appassionato difensore della Vetusta, interviene sugli Arconi di Via della Rupe. Esordisce con una frase famosa: “Non ci resta che piangere!”. E va giù duro sul cosiddetto progetto di (pretesa) “funzionalizzazione” degli Arconi. Perché avanza critiche e cosa significa “funzionalizzare”? “In questo caso, significa porre in atto un gravissimo attentato alla storia degli Arconi, alla loro estetica e alla loro sicurezza”.

Come mai è stato compiuto questo, che molti autorevoli esperti e intellettuali non hanno esitato a definire “sfregio”? “La mancanza di cultura dei luoghi e di cultura del progetto hanno provocato un’errata interpretazione della vocazione originaria degli Arconi che hanno da sempre assolto il compito di sostegno strutturale e non funzionale”.

Insomma: la loro funzione è quella di porsi come strumenti al servizio di sostegno del Sopramuro? Tutto il resto è fuori contesto? “La forzatura è lampante ed è chiaramente raffigurata dalle foto dei lavori in corso d’opera”.

Si spieghi meglio
“I danni provocati sono irreversibili: resteranno come triste eredità ai posteri”.

Insomma: un errore cui non si può porre rimedio?
“Come non dar ragione a Raffaello Sanzio quando ricorda a Papa Leone X il valore ‘vivo’ dell’architettura?”

Ci spieghi perché questa scelta ha “profanato” gli Arconi e la storia perugina?
“Guardate voi stessi la colata di cemento che ha invaso gli Arconi, figli di arte e mestiere, studio e saggezza! Intervenire con superficialità sui luoghi storici, senza rispettare il passato, equivale ad una vera e propria damnatio memoriae”.

Pericoli anche per la staticità? “La volta a mattoni e il solaio in cemento armato generano vibrazioni/spostamenti di entità differenti. In caso di sollecitazione sismica, avviene il martellamento della struttura più rigida su quella più debole: effetto che non può essere attenuato dall’esiguo spessore del polistirolo. L’azione verrebbe concentrata sul rene della volta che rappresenta il punto più delicato della stessa”.

Insomma, il matrimonio dei laterizi col cemento è delittuoso?
“Certamente, ed esiziale. Indipendentemente da ogni aspetto ingegneristico, ci si chiede che necessità ci fosse di addossare in modo così invasivo una soletta di cemento armato su una volta antica”.

In conclusione, che dire? “Non ci resta che piangere”.

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