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Cronaca

Sposa una donna di trent'anni più giovane, non la sopporta più e la lascia senza cibo e acqua

Dopo un lunghissimo processo il giudice Restivo ha pronunciato la sentenza di "assoluzione" a favore dell'uomo

Dove si siano conosciuti non è dato saperlo. Unica cosa certa è che gli oltre trenta anni d'età di differenza non sono serviti a metterli in guardia da un possibile fallimento su quel matrimonio celebrato in fretta e furia. Protagonisti della vicenda un ultrasettantenne e una donna sulla quarantina, finiti in tribunale dopo una separazione turbolenta.

La donna ha accusato l'uomo di averla, dopo l'unione, più volte picchiata con calci, pugni e graffi. In alcuni casi l'avrebbe inoltre trascinata per casa tirandole i capelli. Ma non finisce qui, perché stando sempre alla denunce della consorte, l'anziano, non sopportandola più, avrebbe inoltre lasciato la donna senza cibo e acqua in un casolare isolato, tornando solo saltuariamente per non farla morire di fame. Ad essere contestate anche le offese. Il marito era solito apostrofare la moglie con insulti del tipo “zoccola, puttana”.

Dopo un lunghissimo processo il giudice Restivo ha pronunciato la sentenza di “assoluzione”. L'avvocato dell'uomo Gianni Zurino, appellandosi a una sentenza della Corte Europea ha dimostrato che qualora sia impossibile rintracciare la vittima è impossibile procedere con il processo. Poco chiara, inoltre, anche la veridicità delle denunce presentate dalla donna.

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