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Cronaca Spoleto

Contrabbando di alcolici ed evasione da 4 milioni, umbro arrestato dalla Finanza

Otto arresti complessivi. Catturato uno spoletino di 58 anni che, aiutato da un “faccendiere” di Roma, teneva i rapporti con le vere menti dell’organizzazione: gruppi criminali con sede in Inghilterra e Romania

Sono accusati di aver fatto parte di un’organizzazione che metteva in commercio alcolici aggirando la normativa sulle imposte. Quantità industriali di bottiglie che sulla carta venivano imbarcate ad Ancona verso i porti dell’Africa centrale, ma che in realtà non lasciavano il territorio europeo.
Il vantaggio? Un “risparmio” sulle accise e sull’iva di circa 4 milioni di euro. A finire in manette sono stati un funzionario della dogana dorica, insieme a una guardia giurata e due spedizionieri. Erano loro a far in modo che a determinati carichi fosse apposto il timbro che certificava una destinazione extracontinentale. In realtà quelle consegne entravano in Italia senza che fosse pagata l'accisa. Tutti prestavano servizio nello scalo anconetano, ma avrebbero fatto parte di un’associazione criminale transnazionale.

L’indagine della Guardia di Finanza di Rieti, alla quale hanno partecipato anche le fiamme gialle del G.I.C.O di Ancona e i funzionari dal Servizio Centrale Antifrode della Dogana di Roma e Bologna, ha portato a otto arresti complessivi. Secondo quanto ricostruito dai militari, il gruppo anconetano sarebbe riuscito a “regolarizzare” le movimentazioni della merce proveniente dai depositi fiscali di altri Paesi europei attraverso l’emissione di falsi documenti. I quattro avrebbero lavorato sotto il coordinamento di uno spoletino di 58 anni che a sua volta, aiutato da un “faccendiere” di Roma, teneva i rapporti con le vere menti dell’organizzazione: gruppi criminali con sede in Inghilterra e Romania.

Da Londra ad Ancona

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