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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Ambiente, il territorio umbro va tutelato, l'8,7% è a rischio frane

Una banca dati, un atlante e un programma di gestione del territorio, la regione Umbria nonostante i pochi fondi rilancia il programma di tutela ambientale e prevenzione riguardo alle numerose zone franose

La tutela del territorio è un bisogno da cui non si può prescindere, quello umbro poi, possiede determinate caratteristiche che lo rendono vulnerabile quanto unico rispetto ai pericoli e alla bellezza oggettiva dei paesaggi. Viste le difficoltà di comprensione dei rischi, la giunta regionale, alla fine d'aprile, ha deliberato l'obbligo dei comuni di confrontare i propri piani regolatori con le informazioni del 'Piano di assetto idrogeologico' per verificare i rischi.

Proprio questo nuovo piano consegna alle amministrazioni strumenti in grado di fornire nuove informazioni per la comprensione del rischio, lo scenario di pericolosità da frana è oggi rappresentato in cartografie ed inventari con dati precisi, frutto della volontà delle istituzioni regionali e allo studio degli enti di ricerca nazionali e regionali.

I dati generali parlano di un 8,7% del territorio collinare-muontoso in frana, valore in linea con quello nazionale (8,9%), per un totale di circa 651km con un numero elevatissimo di eventi circa 34.545, disseminati in maniera lineare su tutto il territorio e tali fenomeni poi sono soggetti a peggioramenti dovuti alle condizioni meteo.

Come spiegato dall'Assessore Stefano Vinti, presente alla conferenza stampa, la regione Umbria è impegnata da tempo per la messa in sicurezza dell'intero territorio che più volte è stato indicato come una risorsa da cui far ripartire un pezzo importante d'economia: "Molti sono iposti che hanno bisogno di un livello d'attenzione particolare - ha sottolineato Vinti - nel catalogo 2012 sono stati indicati 266 siti di cui 21 con livello d'attenzione molto alta, 100 con livello alto e 145 con livello di attenzione ordinario".

Il monitoraggio e la prevenzione restano le migliori armi per non andare incontro a situazioni d'emergenza dovute a fenomeni meteo e non  che possono rivelarsi molto difficili da superare. Per questo motivo, come riferito dall'assessore, sarà importante l'acquisizione di tali strumenti da parte di tutte le istituzioni regionali: "La regione da sola non può fare tutto il lavoro anche perchè i fondi da Roma sono sempre di meno,  - ha spiegato Vinti - negli ultmi anni sono stati spesi 550 milioni di euro per 400 interventi, con una messa in sicurezza di 82 aree su 185, per finire il lavoro di messa in sicurezza servono almeno altri 180 milioni che però non ci sono. Quindi - ha concluso Vinti - sarà importante l'uso di strumenti di monitoraggio e prevenzione per tenere alta l'attenzione".

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