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Cronaca San Giustino

Barista rapinato e picchiato, poi la svolta nelle indagini: "Ha simulato tutto grazie ad un complice"

Svolta nelle indagini sulla presunta rapina avvenuta nel gennaio scorso in un bar dell'Altotevere. Indagati ex gestore e complice per simulazione del reato di rapina, furto e appropriazione indebita

Svolta nelle indagini sulla presunta rapina ai danni del gestore di un bar in Altotevere avvenuta nel gennaio scorso. Qui i carabinieri, dopo aver notato la luce accesa nei locali di un bar di San Giustino, nonostante fosse il giorno di chiusura, hanno deciso di vederci chiaro e di entrare, trovando il gestore legato alla sedia con mani e piedi e con il volto tumefatto.

Un fatto che aveva creato particolare allarme in Altotevere, viste anche le violente modalità con cui era stata eseguita la rapina.  I carabinieri, dopo aver soccorso l’uomo – che a stento riusciva a parlare – hanno raccolto la sua versione dei fatti. Fatti, però, che non avevano pienamente convinto i militari della stazione di San Giustino. 

L’uomo aveva riferito di essere stato picchiato all’interno del bar, legato e infine derubato di varia merce tra cui sigarette, soldi e gratta e vinci ma i carabinieri, dopo un’attenta analisi, hanno concluso che la sua versione non fosse pienamente plausibile. Da lì una lunga indagine coordinata dalla procura di Perugia, che nei giorni scorsi ha notificato all’ex gestore – un 39enne italiano - e al complice – un albanese 36enne - l’avviso di conclusione indagini con pesanti accuse. Il sostituto procuratore Giuseppe Petrazzini contesta ai due la simulazione del reato di rapina in concorso, l’appropriazione indebita di sigarette, gratta e vinci, ricariche telefoniche e di furto del denaro nelle slot machine del bar. Al 36enne albanese la procura contesta anche le lesioni personali al complice.

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