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Cronaca Castiglione del Lago

Famiglia denuncia agente immobiliare: si era intascato 20mila euro invece che versarli ad Equitalia

L'uomo è finito a processo con l'accusato di truffa, appropriazione indebita e falsità in scrittura privata. Tutta la vicenda

Un agente immobiliare residente nel perugino è finito alla sbarra con l'accusa di truffa, appropriazione indebita e falsità in scrittura privata. Tutto è partito dalla denuncia querela sporta da una famiglia di Castiglion del Lago ai carabinieri, e tutto ruota intorno alla vendita di un immobile di cui erano proprietari. Una compravendita, effettuata nell'ambito di una procedura esecutiva immobiliare di cui Equitalia era tra i creditori. 

Marito e moglie, insieme alla sorella di quest'ultimo, entrano in contatto con una società immobiliare ed affidano la vendita all'agente del complesso immobiliare. 

Ma l'agente- per l'accusa- al fine di procurasi un vantaggio e di recare danno ai proprietari, avrebbe formato falsamente la ricevuta di un bonifico bancario online per l'importo di 20mila euro apparentemente rilasciata da una banca. Un pagamento che l'uomo avrebbe quindi versato per conto dei proprietari ad Equitalia, mai effettuato. Secondo l'accusa, l'imputato (difeso dall'avvocato Alessandro Vesi) avrebbe "falsificato la ricevuta di bonifico del pagamento e la presentazione di una nota spese non documentate (e che avrebbero riguardato, tra gli altri, spese per il notaio, per la cancellazione dei pignoramenti, per le visure ipotecaie)  pari a 9.026,50 euro, procurandosi un ingiusto profitto corrispondente a 29 mila euro". Si legge nelle carte della procura. Spese queste, che secondo la famiglia erano prive di qualsiasi documento di supporto che nè potessero giustificare la spesa. 

L'imputato, avrebbe indebitamente trattenuto-secondo la denuncia querela sporta dalla famiglia- 37mila euro costituente la differenza tra l'importo della vendita (113mila euro) e quella di 76mila euro (cifra pagata ai creditori) di cui sono una minima parte sarebbe servita per le spese

I fatti risalgono al 2013. L'imputato, incaricato della vendita dell'immobile, con apposita procura notarile, si sarebbe inoltre appropriato di un'altra ingente quantità di denaro corrispostagli "in virtù della suddetta procura attraverso assegni bancari a lui intestati, rifiutandosi di riconsegnarla ai legittimi proprietari nonostante questi ne abbiamo fatto specifica richiesta attraverso il proprio legale".

Ora si tornerà in aula con l'ascolto di un testimone e dell'imputato. L'uomo, costituitosi parte civile nel processo, è difeso dall'avvocato Nicola Cittadini, mentre la sorella (anche lei parte civile) è difesa dall'avvocato Franco Bizzarri. 

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