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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Si finge dipendente di un'azienda e fa fatturare acquisti per 3mila euro: a processo per truffa

L'imputato è irreperibile e secondo la riforma Cartabia andava prosciolto, ma il giudice si è accorto che i reati sono prescritti

Si presenta in diversi esercizi commerciali e ordina quasi 3.200 euro di materiale elettrico e si fa fare la fattura a nome di un’azienda, ma è una truffa.

Un 44enne sudamericano, difeso dall’avvocato Giuseppe De Lio, deve rispondere dell’accusa di truffa “perché con più azioni esecutive di uno stesso disegno criminoso”, attraverso “artifizi e raggiri consistiti nell’aver acquistato” presso una ditta di Bastia Umbra, “materiale elettrico affermando che lo stesso era destinato ad una società di Assisi, “presso cui egli lavorava, nel far intendere, quindi, di avere una specifica delega per operare tale acquisto per conto del legale rappresentante”, avrebbe indotto in errore il dipendente della ditta “che gli consegnava 761,91 euro, emettendo fattura nei confronti” della società di cui si era spacciato dipendente.

Secondo l’accusa, quindi, si sarebbe procurato “un ingiusto profitto” equivalente al valore della merce e cagionato un danno alla società di Assisi che si ritrovava da pagare una fattura per materiale mai ordinato e mai consegnato.

Il fatto contestato è avvenuto a Bastia Umbria il 4 aprile del 2016.

Il giorno successivo, a Ponte San Giovanni, utilizzando lo stesso sistema di acquisti per conto di una ditta di cui si spacciava dipendente, avrebbe acquistato materiale meccanico per 1.037,31 euro, trattenendolo per sé e facendo emettere una fattura a nome della ditta, procurando un danno.

Tre giorni dopo tornava nella stessa azienda e acquistava materiale meccanico per 362,34 euro, facendolo fatturare alla società all’oscuro di tutto.

Il 5 aprile, inoltre, si sarebbe recato presso un’azienda di prodotti elettrici, sempre a Ponte San Giovanni, portando via 660,34 euro di materiale, senza pagarlo e facendo intestare la fattura ad altri.

Il 7 aprile avrebbe fatto una spesa di soli 97,97 euro di materiale elettrico e nei giorni 8 e 14 aprile, infine, avrebbe acquistato prodotti per auto e materiale meccanico per 858,81 euro, logicamente senza pagare e facendo mandare la fattura a una società ignara dell’acquisto e del raggiro. Così facendo avrebbe imputato all'azienda di cui si diceva dipendente acquisti per 3.118.34 euro.

Nel corso dell’udienza di oggi tutti si aspettavano di ascoltare dal giudice la pronuncia di non doversi procedere, come prevede la riforma Cartabia, per irreperibilità dell’imputato. Il giudice, invece, ha rilevato che il reato è di fatto prescritto e ha inserito il fascicolo nel protocollo, rinviando al 15 settembre del 2025 per la dichiarazione della prescrizione.

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