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Cronaca Spoleto

Acqua inquinata a Spoleto: nuove frazioni a rischio

In alcune frazioni l'acqua torna potabile ma scatta il divieto di uso potabile in altre frazioni dello spoletino. Il sindaco Benedetti: "Ci costituiremo come parte civile"

La "Asl 3 - Umbria" ha comunicato i risultati delle analisi eseguite per la verifica della Potabilità dell'acqua nella rete idrica pubblica a servizio delle aree di Baiano Alto, Madonna di Baiano, Collefabbri, Collicelli, Crocemarroggia, Morro, Ocenelli, Perchia, Sant'angelo in Mercole, Santo Chiodo, San Giovanni di Baiano, San Martino in Trignano, San Silvestro, Uncinano, poichè tali risultati hanno evidenziato la conformità dei parametri di potabilità dell'acqua.

Dunque, con ordinanza sindacale n. 440 del 19 ottobre 2012 si è provveduto a ripristinare l'utilizzo dell'acqua potabile per qualsiasi uso, essendo superata la situzione di criticità e avendo certezza che sono state rimosse anche tutte le cause che presumibilmente l'avevano determinata.

Non conformità- Tuttavia, uno dei prelievi eseguiti a scopo cautelativo sull'intera rete idrica comunale e comunicato dall'ARPA a fine mattinata ha fatto registrare un risultato di non conformità, da parte della ASL è stata immediatamente attivata la Valle Umbra Servizi (VUS) che ha provveduto ad effettuare una disinfezione straordinaria della rete idrica nella zona risultata non conforme.

Nuove zone a rischio- I tecnici della ASL3 Umbria hanno provveduto a verificare i livelli di cloro in rete rilevando valori che possono considerarsi efficaci per ripristinare la potabilità. Tuttavia per estrema precauzione, in attesa dell'esito dei nuovi controlli, già eseguiti nel primo pomeriggio e in corso di analisi da parte del laboratorio ARPA di Perugia, con ordinanza sindacale del 19 ottobre 2012 n. 441 è stato vietato l'utilizzo dell'acqua potabile per uso alimentare nelle zone di San Venanzo, Sant'Anastasio, Malfondo, Maiano e Via Falchi.

Il divieto vale sia per l'uso dell'acqua potabile per ingestione diretta (acqua da bere e lavaggio dei denti), che per gli usi alimentari (lavaggio di verdure e altri alimenti da consumarsi crudi, cottura di pasta e alimentazione di lavastoviglie).

Il Comune di Spoleto ha attivato presso la Protezione Civile il Coordinamento per il Pronto Intervento, unitamente ad ASL e VUS e sono già attivi la Polizia Municipale e i Gruppi di Volontariato per la distribuzione su tutti il territorio interessato delle decisioni adottate sia con l'Ordinanza di revoca che con quella adottata in via precauzionale per le nuove zone interessate.

Inoltre è stato attivato l'avviso con altoparlante a cura della Polizia Municipale e della Protezione Civile e sono ancora in corso le indagini di VUS per accertare se ci siano connessioni tra la contaminazione iniziale rilevata nei giorni scorsi e quella riscontrata in data 17 ottobre 2012.

Il Vice Sindaco Stefano Lisci con delega all'Ambiente: "Esprimo l'apprezzamento mio e della Amministrazione Comunale per la scrupolosa attenzione che tutti i soggetti coinvolti stanno dimostrando con il massimo impegno per risolvere le criticità emerse a seguito dei capillari controlli che vengono normalmente effettuati sulla qualità dell'acqua potabile e che permettono di individuare in maniera temperstiva situazioni di non conformità".

L'indagine della Magistratura- "Condivido l'iniziativa intrapresa dalla Magistratura di Spoleto per far luce sulle cause e sulle eventuali responsabilità che hanno prodotto il grave inquinamento dell'acqua potabile in una vasta e popolosa zona del nostro territorio. La tutela della salute è senza alcun dubbio uno, se non il primo, dei compiti più importanti affidati alla cura delle amministrazioni comunali e per questa ragione vogliamo conoscere nel merito come si sono effettivamente svolti i fatti. La conoscenza accurata delle procedure adottate dal gestore e dalla ASL, l'individuazione delle cause e degli eventuali responsabili sono aspetti imprescindibili per tutti i soggetti coinvolti con l'obiettivo principale di  evitare, in futuro, il rischio del ripetersi di tali situazioni determinate da un evento oggettivamente straordinario, tenuto conto dell'affidabilità che le fonti di approvvigionamento implicate hanno sempre dimostrato".

"Nel momento in cui la fiducia dei cittadini verso le istituzioni tocca il minimo storico – ha aggiunto il Sindaco Daniele Benedetti in una nota del Comune– è tanto più necessario fare luce con trasparenza e responsabilità sull'accaduto soprattutto in un territorio che è servito da approvvigionamenti idrici di altissima qualità come quello della sorgente Argentina che non ha mai dimostrato, nemmeno nel caso specifico, criticità tali da giustificare l'apprensione che si è purtroppo diffusa nel territorio.

Le analisi estese dalla ASL e dalla stessa VUS-continua Benedetti- all'intero sistema idrico comunale, anche su nostra sollecitazione, con particolare riguardo al centro storico e alla città, non hanno di fatto evidenziato alcun problema, proprio perché servite dall'acquedotto dell'Argentina. Tuttavia resta molto alto il nostro livello di attenzione che si spingerà fino alla costituzione di parte civile qualora l'indagine della magistratura portasse ad individuare responsabilità dirette volte a recare danno alla salute pubblica".

La dirigenza tecnica di VUS, pur comprendendo i disagi arrecati e scusandosi per essi, conferma che ha sempre operato a massima garanzia degli utenti ed ha effettuato tutte le attività ed i controlli previsti dalle norme e dai piani operativi nel territorio gestito. Le criticità di questi giorni sono oggetto di scrupolosa verifica per individuare con assoluta certezza le cause che hanno generato questa situazione.


 

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